Immigrati clandestini nel Viterbese, il processo dopo 9 anni

Immigrati clandestini nel Viterbese, il processo dopo 9 anni
Sfruttamento dell'immigrazione clandestina, a processo restano in 9, mentre aspettavano un giudizio in 22. Ma per 13 di loro è arrivata - è il caso di dire:...

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Sfruttamento dell'immigrazione clandestina, a processo restano in 9, mentre aspettavano un giudizio in 22. Ma per 13 di loro è arrivata - è il caso di dire: puntuale - la prescrizione.


Dopo oltre nove anni è ufficialmente partito il processo Coast to coast, nome dell'operazione di polizia e carabinieri scattata a marzo del 2009. Erano 65, inizialmente, gli indagati, per la maggior parte insospettabili viterbesi; il resto uomini e donne dello Sri Lanka e dell'America del Sud.

Secondo l'impianto accusatorio della Procura del capoluogo, facevano ottenere permessi di soggiorno validi per un anno per dei lavori risultati poi fittizi, mai svolti. Gli immigrati all'arrivo venivano poi licenziati, ma il permesso di soggiorno durava un anno.

A far partire le indagini fu allora una segnalazione dell'ispettorato provinciale del lavoro, che aveva avuto sospetti su una sua impiegata. Il 18 marzo 2009 le forze dell'ordine fecero scattare le manette per una professionista, un'impiegata dell'ufficio viterbese del lavoro, un dipendente di una società partecipata e due cingalesi.

Al centro dell'inchiesta, coordinata della pm Paola Conti, un presunto traffico a scopo di lucro di decine di cittadini dello Sri Lanka, che sarebbero stati fatti entrare in Italia con il trucco di finti contratti di lavoro come colf, giardinieri, badanti, in cambio di somme tra i 4mila e i 7mila euro. Per venti dei 42 indagati rinviati a giudizio la prescrizione è arrivata prima dell'inizio del processo. In cinque, invece, hanno già chiuso i conti con la giustizia patteggiando pene tra gli 8 e i 16 mesi, con multe tra i 12mila e i 16mila euro.
Il collegio che giudicherà gli ultimi 9 imputati di questo
processo è il terzo. Quello che dovrebbe arrivare a un verdetto. I tempi ci sono: per gli ultimi nove imputati la prescrizione è infatti prevista solo dopo 12 anni e mezzo e, a oggi, restano circa 36 mesi.
La prossima udienza è stata fissata al 22 novembre prossimo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero