Faleria, torna l'incubo arsenico nel Viterbese: acqua vietata per limiti oltre la norma. Scoppia la polemica

Faleria, torna l'incubo arsenico nel Viterbese: acqua vietata per limiti oltre la norma. Scoppia la polemica
Acqua vietata a Faleria. Troppo elevati i valori di arsenico rilevati dall'Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale) del Lazio per consentirne l’uso. I...

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Acqua vietata a Faleria. Troppo elevati i valori di arsenico rilevati dall'Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale) del Lazio per consentirne l’uso. I campionamenti risalgono, come riportato sul sito della Asl, al 6 settembre. Imputata è la fontanella pubblica in Borgo Umberto I: nella rete idrica centro trovati 12 microgrammi per litro a fronte del limite massimo stabilito dalla legge pari a 10. La comunicazione da parte dell’azienda sanitaria al Comune è del 15 settembre e quel giorno il sindaco Walter Salvadori ha emesso l’ordinanza con cui è previsto “il divieto, con decorrenza immediata, di utilizzo di acqua potabile erogata dal gestore pubblico in tutto il territorio comunale”. Consentito usarla solo per l’igiene domestica. A disposizione dei circa 2.200 abitanti c’è un serbatoio in piazza Garibaldi. Ma le polemiche in paese fioccano.

“Bisognerebbe non pagare più l’acqua alla Talete, un anno o due anni fa l'escherichia coli e mia figlia è stata malissimo; ora l’arsenico. Paghiamo l’acqua come l’oro per farci avvelenare”, si sfoga un cittadino. E un altro chiede: “Bello il punto acqua, ma gli invalidi che non si possono muovere o si muovono poco, come ci vanno a prendere l’acqua in piazza?”.

Polemiche che hanno spinto il primo cittadino a una spiegazione: “Mi scuso innanzitutto per il ritardo con cui il Comune chiarisce le limitazioni nell’uso dell’acqua proveniente dal nostro acquedotto. Tengo comunque a precisare e ribadire che le analisi eseguite dalla Asl – dichiara Salvadori - hanno evidenziato un eccesso di arsenico nell’acqua in misura minima rispetto al limite consentito legalmente: in particolare, è stata riscontrata una percentuale di 12 microgrammi per litro rispetto al limite di 10 previsti dalla norma”. Come mai ci sono voluti giorni per chiarire alla popolazione? “Il ritardo – accusa il sindaco - è dovuto essenzialmente alla mancata risposta dei preposti organi di controllo che pur essendo stati immediatamente interpellati ,sia nella giornata di venerdì sia in quelle successive del sabato e della domenica, hanno chiarito i nostri dubbi solo nel pomeriggio di oggi (lunedì, ndr)”.

Il primo cittadino specifica che ieri mattina “Talete ha eseguito le analisi dell’acqua per verificare il livello dell’arsenico. Nel caso in cui la percentuale fosse rientrata nei limiti, la Talete richiederà alla asl di eseguire le contro-analisi e solo successivamente, in caso di conferma del dato, si potrà procedere alla revoca dell’ordinanza di non potabilità dell’acqua”. E chiude: “Mi scuso, anche a nome di tutta l’Amministrazione, per i disagi che questa incresciosa situazione, dovuta esclusivamente fattori naturali, avrà certamente arrecato a tutti i cittadini”.

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Il Messaggero