Facchini chiudono il museo Nuovo round dopo la rottura con il Comune

Facchini chiudono il museo Nuovo round dopo la rottura con il Comune
«Lunedì chiudiamo». Il museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa da domani avrà il portone sbarrato: la convenzione triennale con il Comune è scaduta ad agosto e il...

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«Lunedì chiudiamo». Il museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa da domani avrà il portone sbarrato: la convenzione triennale con il Comune è scaduta ad agosto e il conto non è stato saldato. Proprio in base a quella, palazzo dei Priori avrebbe dovuto versare novemila euro già da luglio, «invece ancora aspettiamo, non ce lo possiamo permettere e siamo stufi di chiedere l'elemosina».


Il museo, in piazza San Pellegrino, ospita i modelli delle vecchie Macchine dal 1690, foto storiche, materiale vario – tutto del Sodalizio - una sala audiovisiva in cui vengono proiettati i Trasporti. Per capirne l'importanza basti pensare che ogni anno registra 25mila visite: solo lo scorso 1°maggio i turisti furono 600, il doppio di quelli del museo Colle del Duomo. Insomma, lo scontro col Comune prosegue. Prima la promessa (disattesa) di essere nella commissione della nuova Macchina, poi le frecciate arrivate in consiglio, quindi la risposta del Sodalizio con la rottura di ogni rapporto fino alle 21 del 3 settembre. E ancora la restituzione – con tanto di lettera di fuoco – del premio Faul.

Adesso dunque il Comune ha un altro debito non saldato: non mancano più solo i fondi per il pranzo sociale, in ritardo di un anno, che hanno portato i Facchini all'autofinanziamento. Mancano anche quelli per il mantenimento della struttura. Nell'agosto del 2011, insieme all'amministrazione Marini, era stata stipulata una convenzione in base alla quale palazzo dei Priori si impegnava al pagamento anticipato di un semestre, più tre rate successive. Totale: 18 mila euro.


I Facchini aspettano quella maxi-rata da quattro mesi. «Il museo – dicono – resterà chiuso fino a quando non avremo sul conto corrente i contributi del secondo semestre, come avveniva a convenzione vigente». Considerato il fine settimana di Ognissanti, hanno deciso di tenere aperto fino a oggi «per rispetto dei viterbesi e dei tanti turisti in giro per la città. Riapriremo non quando verrà rinnovata la convenzione – concludono – ma quando avremo i fondi per pagare i ragazzi di Archeoares». Ovvero, che lo gestiscono. Ora la palla torna a palazzo dei Priori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero