Chemical city al Lago di Vico Bernini (M5S): "Fuori la verità"

Chemical city al Lago di Vico Bernini (M5S): "Fuori la verità"
VITERBO - Un’interrogazione a mezzo governo per sapere tutto sulla chemical city sul lago di Vico. Il parlamentare viterbese del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Bernini, ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VITERBO - Un’interrogazione a mezzo governo per sapere tutto sulla chemical city sul lago di Vico. Il parlamentare viterbese del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Bernini, ha scomodato Pd, Pdl e Scelta civica presentandola al presidente del consiglio Enrico Letta, al ministro della Difesa, Mario Mauro, a quello dell’Ambiente, Andrea Orlando, e infine al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.




Un po’ di storia. «Sulle sponde del lago - scrive Bernini - si trova la chemical city, un magazzino di materiali difesa Nbc (nucleare, batteriologico e chimico) oggetto di fuga di elementi nocivi nonché di diverse bonifiche; in passato, infatti, si sono verificati incidenti che hanno causato la dispersione di alcune delle sostanze chimiche contenute nel sito militare». Per decenni non se ne è saputo nulla, neanche della sua esistenza.



Ma «di fatto si tratta di uno dei più importanti bunker, risalente al periodo fascista, di conservazione, caricamento e scaricamento di armi chimiche: iprite mescolata ad arsenico, fosgene».



La presenza di metalli e altro nelle acque e nel terreno è sospetta. Da qui partono domande in cerca di risposta dal governo. Si chiede intanto l’elenco delle bonifiche effettuate e quello «delle sostanze chimiche presenti, non più presenti e che hanno transitato anche per un periodo limitato all’interno della chemical city e il loro grado di pericolosità per la salute umana e per l’ambiente».



E soprattutto, servono «i dati completi sulle incidenze di malattie e patologie causate dall’esposizione alle sostanze». Ci sono stati versamenti? Esistono o sono esistiti canali di scolo verso il lago? Il magazzino e gli elevati valori di metalli pesanti presenti nel sito sono correlati? Il governo è in grado di valutare i rischi per la salute umana, anche considerando questo effetto cocktail di elementi nocivi? Sono solo alcuni dei quesiti presenti nell’interrogazione di Bernini. Che conclude così: «Chiediamo di sapere se esistano segreti di Stato o militari riguardo le attività svolte all’interno della chemical city ed eventualmente se si intendano rimuovere quelli che riguardano possibili conflitti con l’articolo 32 della Costituzione». Ovvero quello che tutela la salute. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero