Emergenza Covid, no (per ora) alla chiusura delle scuole nella Tuscia. Ma l'attenzione è altissima

La Canevari di Viterbo
Emergenza Covid.19 nella Tuscia, ieri alla Asl riunione del comitato ristretto dei sindaco allargato al prefetto Giovanni Bruno e al presidente della Provincia Pietro Nocchi. Una...

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Emergenza Covid.19 nella Tuscia, ieri alla Asl riunione del comitato ristretto dei sindaco allargato al prefetto Giovanni Bruno e al presidente della Provincia Pietro Nocchi. Una riunione già fissata da tempo ma che – visto l’exploit del virus che ieri ha incassato 80 nuovi casi e un decesso – si è per forza di cose concentrata sulla gestione dell’emergenza.

Se da diverse parti, compreso il rappresentante del Governo sul territorio, è stata avanzata l’ipotesi di chiudere tutte le scuole, al momento questa soluzione è stata accantonata, anche in attesa di ciò che deciderà la Regione Lazio. Per alcuni sindaci, infatti, non ci sarebbero condizioni tali da giustificare per ora una serrata della didattica in presenza. A Viterbo, ad esempio, dove sono stati raggiungi i 170 casi, la situazione più critica è all’istituto comprensivo dell’Ellera con 7 classi in quarantena su 35 mentre l’altra situazione sotto la lente è quella del Colasanti di Civita Castellana con 8 positivi tra gli studenti. Per il resto, si parla di pochi casi sparsi a macchia di leopardo in tutta la provincia.

Durante la riunione, è stato deciso di monitorare quotidianamente la curva epidemiologica non solo delle scuole, ma anche delle strutture sanitarie, di quelle socio-sanitarie e delle altre realtà sul territorio considerate maggiormente a rischio, come le palestre e gli altri luoghi di aggregazione. Un contatto costante tra la Asl, la Provincia, la Prefettura e i sindaci per poi valutare ulteriori misure in maniera tempestiva. Inoltre, tutti i sindaci faranno appello al senso di responsabilità dei cittadini per il rispetto delle regole. 

Intanto ieri, come accennato, record assoluto di contagi dall’inizio della pandemia: 80, per un totale di attualmente positivi salito a 543. Da sottolineare che ieri, per la prima volta dalla fine del lockdown, è stato riattivato il reparto di terapia intensiva Covid di Belcolle con quattro ricoverati su nove posti disponibili (ma nel piano di emergenza della Asl attivato ad agosto su indicazione della Regione, è prevista la possibilità di attivarne altri in caso di necessità).
A Fabrica di Roma, dove ieri si sono registrati otto nuovi casi, seconda palestra chiusa con ordinanza del sindaco Mario Scarnati dopo la conferma di una bambina positiva. Interdetta anche la scuola dell’infanzia di Faleri Novi, dopo il comprensivo Dante Alighieri. 

A Nepi, ulteriori cinque positivi di cui tre in uno stesso nucleo familiare e due giovani in età scolare. A Carbognano ieri tre casi: “Come avrete saputo anche la nostra scuola elementare ha avuto un caso di positività al Covid-19. I genitori della bambina – fa sapere il sindaco Agostino Gasbarri -  sono risultati anch'essi positivi ma stanno tutti bene e in isolamento. Per precauzione nella giornata di oggi (ieri, ndr) la scuola elementare è rimasta chiusa ma riaprirà regolarmente lunedì.  A Valentano, il sindaco Stefano Bigiotti annuncia la sospensione del servizio di scuolabus per i prossimi giorni dopo la scoperta di un bimbo positivo.

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Il Messaggero