Elezioni, a quattro giorni dal voto risultati ancora in alto mare. Ecco cosa sta succedendo

Elezioni, a quattro giorni dal voto risultati ancora in alto mare. Ecco cosa sta succedendo
Un passo avanti e due indietro. A quattro giorni dal voto non è ancora dato di sapere in via ufficiale quanti voti ha preso ogni singola lista. E ancora meno le preferenze...

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Un passo avanti e due indietro. A quattro giorni dal voto non è ancora dato di sapere in via ufficiale quanti voti ha preso ogni singola lista. E ancora meno le preferenze degli aspiranti consiglieri. Quello che appare agli occhi del cittadino è solo il sito del Viminale e quello della prefettura inchiodati sulla scritta «scrutinio in corso, sezioni scrutinate 65 su 66», pure in contrasto con il portale del comune, dove invece martedì «lo spoglio è definitivo per 63 sezioni su 66», per poi tornare a passo di gambero ieri mattina a zero e lievitare in serata fino a 58. In compenso sul sito di palazzo dei Priori sono cresciute quelle con le preferenze, dalle 29 di 24 ora fa alle attuali 48.

Quello che non appare a nessuno, e su cui nessuna voce ufficiale si esprime, è che c’è una commissione elettorale al lavoro a testa bassa, che si sta dedicando al controllo delle schede e alle trascrizioni dei voti ai candidati a sindaco e a quelli di lista, operazione quest’ultima però non ancora conclusa. Oggi quindi ci sarà da portarla a termine, prima di iniziare lo stesso iter con le preferenze, sperando di chiudere definitivamente la partita un centinaio di ore dopo il voto.

A incidere su quello che sta diventando un caso è stata una serie di fattori. Prima di tutto l’inesperienza di molti presidenti di sezione. Almeno una ventina, come dichiarato dal dirigente Mauro Vinciotti al Messaggero, sono stati rimpiazzati avendo dato forfait senza preavviso, quasi la metà il giorno stesso dell’insediamento, sabato scorso. Poi ci sarebbero anche una serie di indicazioni del ministero sugli stampati risultate non a tutti chiarissime. Da queste premesse agli errori il passo è stato brevissimo e alla fine i conti non sono tornati. Il problema non riguarda un seggio in particolare: da quanto trapelato in via ufficiosa da palazzo dei Priori infatti, non essendoci la quadratura finale del cerchio, il sistema non avrebbe consentito di chiudere l’operazione, lasciando l’ormai celebre «scrutinio in corso».
Dai numeri parziali delle preferenze caricati sul portale del comune però il quadro inizia a essere meno sfocato, con alcune situazioni che si vanno consolidando. In caso di vittoria di Chiara Frontini al ballottaggio, Viterbo 2020 prenderebbe 7 seggi (al momento sembrano tranquilli almeno Patrizia Notaristefano, Umberto Di Fusco, Letizia Chiatti e Marco Nunzi) 5 Con Chiara per Viterbo, 4 Viterbo cambia, 2 La Tuscia nel cuore, 1 a testa Viterbo fa squadra e Io apro Rinascimento. Nell’opposizione Laura Allegrini e 2 di Fratelli d’Italia (certa Antonella Sberna, per ora la più votata in assoluto con 637), Claudio Ubertini e 1 della Lega, Luisa Ciambella, poi Alessandra Troncarelli con 3 del Pd (Lina Delle Monache e Alvaro Ricci stanno staccando tutti), 1 Noi insieme per Viterbo e per appena 7 voti uno di Viterbo cresce, ovvero Elpidio Micci.

Con Alessandra Troncarelli sindaco, Frontini entrerebbe con 2 a testa di Viterbo 2020 e Con Chiara per Viterbo e 1 di Viterbo cambia. In maggioranza 8 del Pd (si aggiungerebbe probabilmente Sonia Perà, più altri), 4 di Noi insieme per Viterbo, 3 Viterbo dei cittadini (avanti Pietro Maria Amodio e Andrea Cutigni), 2 di Viterbo cresce (oltre a Micci, Isabella Lotti), 1 del Movimento 5 Stelle (Massimo Erbetti?) e 1 Fare per Viterbo, 1 Contatto.

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Il Messaggero