Dies Natalis, le primissime immagini: le statue, il traliccio e la base già pronte

Nel capannone del costruttore Fiorillo prende forma il capolavoro di Ascenzi. Il 7 luglio la prova generale

NOTEXT
Dies Natalis, lo spettacolo della nuova Macchina di Raffaele Ascenzi inizia a prendere forma. Nella sede del costruttore, l’impresa che fa capo a Vincenzo e Mirko Fiorillo,...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dies Natalis, lo spettacolo della nuova Macchina di Raffaele Ascenzi inizia a prendere forma. Nella sede del costruttore, l’impresa che fa capo a Vincenzo e Mirko Fiorillo, il lavoro procede con i tempi di un orologio svizzero, per fare in modo che tutto sia pronto per l’esordio della struttura il 3 settembre. All’esterno del capannone è già visibile la base, più una parte del traliccio. All’interno invece è già possibile ammirare la bellezza delle primissime statue che faranno da contorno alla ricostruzione della scena della morte di Santa Rosa, insieme alle quattro colonne portanti.

Ecco come procede. «Stiamo lavorando sul traliccio - dice Mirko Fiorillo - una parte importantissima. Essendo in alluminio, ovvero non il classico in ferro, ha una lavorazione più complessa: richiede saldature diverse e più accortezze». Perché l’alluminio? «Perché Dies Natalis ha molte allegorie, quindi per una questione di peso, altrimenti non saremmo rientrati» nei 50 quintali - o poco più - richiesti. Sono cinque, in totale, le parti di traliccio. «Al contrario di Gloria, a livello anche estetico, Dies Natalis è diversa: la base della precedente Macchina andava verso l’alto in maniera curvilinea, questa no. Il traliccio cambia, oltre che per il materiale, anche per la forma: quello di Gloria era triangolare, questo parte da quattro colonne e poi all’interno è vuoto perché deve ospitare Santa Rosa distesa. Le allegorie attualmente realizzate sono una parte di quelle che andranno posizionate sopra la base. Un gruppo scultoreo molto ricco e lavorato».

Sono state realizzate in maniera computerizzata. «Inseriamo dei file al pc - continua Fiorillo - quindi una fresa li legge e riproduce le figure da un blocco di polistirolo eps, più denso di quello commerciale da imballaggi che tutti conoscono. Inoltre, poi, viene rivestito con della poliurea, che conferisce durezza alla statua». I candelabri sono in alluminio, molti di questi sono già stati montati sulla base. «Partono da lì - spiega il costruttore - e arrivano in alto, fino alla fine della struttura. In totale saranno 304, per me sono molto belli e scenografici».

Da adesso in poi, si procederà così. «Man mano che si sale, in maniera parallela assembliamo l’alluminio con le statue». Alla prova del traliccio, il 7 luglio, «vedremo la base e la prima parte quasi complete: assembleremo le allegorie più esterne perché ci serviranno da spia in Corso Italia». Sono quelle che rischiano di strusciare di più, su cui vanno prese le misure anche con i balconi che sporgono, piuttosto che con la strettoia sulla via. «Le Macchine in genere si snelliscono con man mano che si va verso l’alto, Dies Natalis invece resta imponente e larga sull’intera lunghezza». La prova sarà effettuata da piazza del Plebiscito in piazza Verdi. «Le parti necessarie della Macchina verranno montate il giorno prima, il traliccio per intero per la prova statica a dinamica per verificare come si porta. Questo per vedere come risponde con i Facchini sotto - conclude Fiorillo - come si distribuisce il peso e se dà accollate pesanti. È una bella soddisfazione, ma c’è da fare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero