Dipendenze da droghe e alcol, dai numeri del Sert nel capoluogo un fenomeno preoccupante

Dipendenze da droghe e alcol, dai numeri del Sert nel capoluogo un fenomeno preoccupante
Blitz nelle case, agguati alle fermate dei mezzi pubblici, controlli nelle scuole. Nelle ultime settimane sono aumentati i casi di cronaca sul sequestro di stupefacenti. E la...

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Blitz nelle case, agguati alle fermate dei mezzi pubblici, controlli nelle scuole. Nelle ultime settimane sono aumentati i casi di cronaca sul sequestro di stupefacenti. E la situazione delle dipendenze conferma la portata del fenomeno.


Alcol ma anche oppiacei, cocaina e pure cannabis. Sono 862 gli utenti del Sert di Viterbo alle prese con l’abuso di sostanze. In tutta la provincia, alla fine del 2017 tra gioco d’azzardo e droga erano 2.355 i cittadini in cura ai vari sportelli presenti sul territorio. Per Viterbo, invece, da gennaio a settembre i nuovi accessi al servizio della Asl sono stati 122, che si aggiungono ai 740 già in cura. A rivolgersi ai servizi sono per lo più gli uomini con un rapporto tra 10 a 1 rispetto alle donne, mentre cala l’età media: è scesa a 35,4 anni, mentre tra i vecchi utenti è di 40,4.

Come rivela la dirigente Annarita Giaccone, aumentano i cittadini stranieri che tra i nuovi utenti sono al 12,3% rispetto al 4,1% del passato (il totale è del 22% circa), mentre l’età media di accesso ai servizi è di 29 anni. «Il 44% dei nuovi utenti – spiega la dottoressa - viene inviata dall’autorità giudiziaria rispetto al 14,6% del passato, con netta diminuzione dell’accesso volontario, al 27% rispetto al 66,5». Ma qual è l’identikit di chi si rivolge al Sert? Si tratta per lo più di celibi, con scarsa stabilità lavorativa, che spesso non vivono più nella famiglia di origine. Aumentano, inoltre, i senza dimora che quest’anno sono saliti al 2,5% rispetto all’1,4% dei precedenti utenti in carico.

Riguardo alle sostanze di cui i malati diventano schiavi, aumenta la percentuale di dipendenze da cocaina e cannabis, anche se al primo posto resta quella da oppiacei: la prima quest’anno è schizzata al 25,4% (era poco superiore al 9%), la seconda ha raggiunto l’11,5% (era del 3,6). Mentre l’ultima rimane in pole position con il 51,6% (e supera l’80% tra i vecchi accessi). A oggi, invece, sono 286 gli alcolizzati in cura di cui 212 maschi. E il trend è in linea con i casi di cronaca: entrambi in aumento rispetto agli anni precedenti.


«Circa un quarto dei pazienti ora in cura – spiega Giaccone - sono nuovi accessi, con aumento delle donne: mentre prima il rapporto con gli uomini era di 1 a 3, ora è di 1 a 2». Cala anche l’età del primo uso di sostanze: adesso è in media di 18,4 anni, prima era di 19,8. Aumenta anche il consumo di superalcolici (salito al 9,1% dei casi, contro l’8,6 del passato) e cresce anche quello di birra (18,2% rispetto ai vecchi 11,4). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero