Delitto di Ronciglione, non parlerà in aula il testimone “chiave” della Procura

Andrea Landolfi e Maria Sestina Arcuri
Delitto di Ronciglione, non parlerà in aula il testimone “chiave” della Procura. Il ragazzo di Ronciglione che aveva parlato con Maria Sestina Arcuri nel...

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Delitto di Ronciglione, non parlerà in aula il testimone “chiave” della Procura. Il ragazzo di Ronciglione che aveva parlato con Maria Sestina Arcuri nel pub dove era andata con Andrea Landolfi per la psichiatra incaricata dal Tribunale, Cristiana Morera, non è idoneo a testimoniare. Salta un altro pezzo del mosaico della Procura durante la Corte d’assise che vede alla sbarra il 30enne romano, accusato di omicidio.

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Il ragazzo la notte della tragedia avrebbe incontrato la vittima. Secondo quanto riferito in fase di indagine Sestina gli avrebbe confidato che stava cercando un B&B. Non voleva tornare a casa col fidanzato. E poi avrebbe parlato di un litigio all’interno del locale. Parole che però non saranno ascoltate in udienza.

«Ha una disabilità intellettiva moderata - ha spiegato la Morera -, associata a un disturbo ansioso significativo e persistente. Durante la perizia ho esplorato la memoria nelle sue due componenti principali. E posso dire che la memoria a breve termine è moderatamente deficitaria, mentre la memoria a lungo termine è compromessa a livello semantico, ovvero nella capacità di recuperare nel magazzino dei ricordi un evento a seconda del significato conferito. Non è idoneo a testimoniare».

Che il ragazzo avesse dei problemi lo ha sottolineato anche la consulente di parte Cecilia Forenza. La professionista ha esaminato l’interrogatorio fatto durante la fase di indagine alla presenza della psicologa della Procura. E ha pochi dubbi in merito: «Il testimone è stato sottoposto a interrogatorio suggestivo». Non solo, secondo la Forenza, la consulenza fatta su di lui dal tecnico incaricato dal pm è completamente fuorviante. La psicologa della difesa è entrata nel dettaglio di ogni passaggio, smontando ogni affermazione. Di fatto rovesciando completamente quanto asserito dalla collega.

«Siamo soddisfatti di come è andata l’udienza - ha affermato l’avvocato Serena Gasperini, che al difensore Daniele Fabrizi assiste l’imputato - , ovviamente sapevamo già da un po’ l’esito delle consulenze. Purtroppo quello che è accaduto è ormai palese: le consulenze della Procura sono state tutte compiacenti con linea del magistrato e contraddittorie. A partire da quella di tecnico balistico, passando a quella fatta con laser scanner che non ha preso in considerazione altre ipotesi ma solo quella del pm. Senza dimenticare la psicologa che ha valutato il testimone e la psicodiagnostica dell’audizione protetta del figlio di Landolfi».

Gli avvocati della difesa anche oggi sono pronti a dare battaglia: stamattina si torna in udienza con gli ultimi due consulenti - n ingegnere per la dinamica e un medico legale per l’autopsia - prima di chiudere ufficialmente il dibattimento».

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Il Messaggero