Dall'autolavaggio scaricano i fanghi di depurazione in campagna: denunciati tre stranieri

Dall'autolavaggio scaricano i fanghi di depurazione in campagna: denunciati tre stranieri
L'autolavaggio a prezzi stracciati, ma con il trucco. I carabinieri della stazione di Marta avevano da tempo sospetti sulla gestione di un'attività di lavaggio auto...

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L'autolavaggio a prezzi stracciati, ma con il trucco. I carabinieri della stazione di Marta avevano da tempo sospetti sulla gestione di un'attività di lavaggio auto aperto da poco in centro del paese. Così hanno deciso di monitorare l’andamento dell’attività per prevenire eventuali illeciti, anche ambientali.


I militari in particolare hanno raccolto informazioni in paese sulla gestione “approssimativa”, a dir poco, dell’attività di autolavaggio. Da qui una serie di servizi di osservazione e controllo andati avanti fino a ieri, quando si sono insospettiti dello strano movimento seguito periodicamente una Golf, che usciva dal lavaggio, dopo una strana manovra a saracinesche semichiuse.

Hanno deciso cosi’ di seguirla e hanno scoperto che gli occupanti, due giovani egiziani e un macedone impiegati nel lavaggio, una volta giunti sulla provinciale Commenda gettavano un grosso sacco di rifiuti, contenente fanghi di depurazione presumibilmente residui dell'attività.

Immediatamente i carabinieri hanno fermato la macchina e gli occupanti e hanno impedito che il danno all’ambiente venisse compiuto. Così accertavano che i fanghi del depuratore interno all’autolavaggio, invece di essere smaltiti come previsto tramite ditte specializzate, affrontando i relativi costi, venivano invece trasportati fraudolentemente in verso la Commenda e gettati in prossimità della campagna.

I carabinieri hanno identificato e denunciato i tre. Hanno inoltre scoperto che chi guidava lo faceva senza patente, hanno quindi sequestrato la macchina. Sul posto è anche intervenuto il personale Arpa per campionare i rifiuti, che una volta gettati, sono penetrati nel terreno con la pioggia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero