Da dottori a signori della Vespa: Trippini e Pintus campioni di "Lord of the bikes"

Da dottori a signori della Vespa: Trippini e Pintus campioni di "Lord of the bikes"
Da dottore a signore della Vespa è un attimo. Simone Trippini della TuningArt, insieme al fido Emanuele Pintus, ha vinto la terza edizione di “Lord of the bikes...

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Da dottore a signore della Vespa è un attimo. Simone Trippini della TuningArt, insieme al fido Emanuele Pintus, ha vinto la terza edizione di “Lord of the bikes – Vespa R-Evolution”, primo talent sulla customizzazione, quest’anno dedicato all’icona Piaggio. Reazione? «Siamo contentissimi, per noi era una sfida».


Ieri la finalissima su Sky Uno Hd e Sky on demand, condotta da Guido Meda, voce della Moto Gp, Faso, bassista di Elio e le Storie tese, e Diletta Leotta, volto di Sky Sport. I due per l’ultima prova hanno superato tutti con un cambio di marcia. Anzi, con un viaggio nel tempo: hanno dato vita alla Vespa del centenario, quella del 2046, ricca di soluzioni che hanno lasciato la triade – pure giuria – a bocca aperta. «La nostra partecipazione – dice Trippini – è stata un modo per mettere in mostra le nostre capacità al di fuori del restauro del mezzo d’epoca».

Ecco il loro viaggio. La prima prova delle scorse settimane era prendere una Vespa e rivisitarla in chiave social. Hanno fatto un ottimo lavoro, tenendosi però qualche asso nella manica per l’eventuale finale. Che è arrivata. Qui il tema era libero e la scelta non è stata facile, perché tanti temi erano stati già sviluppati: cinema, musica, racing.

L’ideona? “Trip to time 1946-2046”, la Vespa del centenario, in versione futuristica ma senza stravolgerne le antiche caratteristiche. «Sono state riviste alcune peculiarità del primo modello, come il faro sul parafango. Essendo nel futuro, non potevamo lasciare i classici pulsanti o la chiave per l’accensione». Ecco frecce clacson con pulsanti touch, accensione a scheda elettronica, frecce a scomparsa e qualche colpi di genio. Come l’ipotesi che nel 2046 la Vespa possa parlare. «Sono state realizzate tre schede, personalizzate per Guido, Faso e Diletta: inserendola, li saluta per nome e chiede dove portarli».


Spingendo insieme i tasti delle frecce invece partono i jingle. Quello di Meda? «Al semaforo scatenate l’inferno». «Quando hanno acceso la Vespa e questa ha iniziato a parlare ci sono rimasti male, erano sorpresi». E li hanno premiati: per Simone ed Emanuele è in arrivo una Vespa 946 Red in edizione limitata, nata in collaborazione con Bono degli U2. Infine i ringraziamenti, «a Manuel Bolognesi titolare della Mb Industry per il software e la programmazione delle parti tecnologiche - conclude Trippini - e a Primapaint per la fornitura dei materiali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero