«Covid, la Cina può essere processata per danni»: il Tribunale di Viterbo dà ragione a MIO Italia

Paolo Bianchini
Covid, la Cina può essere processata. Di fatto, è quanto a stabilito il Tribunale di Viterbo ritenendo ammissibile la richiesta di risarcimento danni che MIO Italia,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Covid, la Cina può essere processata. Di fatto, è quanto a stabilito il Tribunale di Viterbo ritenendo ammissibile la richiesta di risarcimento danni che MIO Italia, l’associazione di categoria dei ristoratori presieduta da Paolo Bianchini, ha avanzato contro il ministero della Salute cinese accusato di “aver lanciato in ritardo l’allarme, impedendo così allo Stato italiano una rapida assunzione dei provvedimenti atti a ridurre le conseguenze derivanti dalla diffusione del virus. Ciò, a cascata, ha provocato enormi problemi economici alle aziende del comparto della ristorazione (Horeca), molte delle quali sono fallite”, è il cuore dell’accusa. 

Ieri, prima udienza della causa civile, in cui “sono stati superati – fa sapere Bianchini - i possibili vizi di notifica riguardanti l’atto di citazione”. Cosa succede ora? “Si passa alla fase successiva del procedimento, dove chiederemo la contumacia in caso di mancata presentazione di un rappresentante legale del Ministero cinese», ha spiegato l’avvocato Marco Vignola. 

MIO Italia chiede il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dai suoi iscritti per il blocco di tutte le attività d’impresa a partire dal 12 marzo 2020 nella misura che verrà quantificata in corso di causa, anche per l’attuale incertezza sulla data finale del periodo pandemico. Nello specifico si tratta di danni patrimoniali per mancato guadagno, anticipata chiusura delle strutture del comparto, liquidazione del personale, nonché anticipata risoluzione dei contratti di fornitura. E di danni non patrimoniali, quindi morali ed esistenziali, per la lesione di interessi costituzionalmente protetti. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero