Cotral, genitori della Teverina sul piede di guerra: «I nostri figli lasciati a piedi»

Un bus del Cotral
Lasciati a piedi perché il pullman non passa. Oppure perché, seppure arrivi, è già pieno fino al limite consentito dell’80%. Nuovo anno...

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Lasciati a piedi perché il pullman non passa. Oppure perché, seppure arrivi, è già pieno fino al limite consentito dell’80%. Nuovo anno scolastico, vecchi problemi per gli studenti della Teverina. A pochi giorni dal suono della campanella, le polemiche già fioccano. 


Ecco nel dettaglio i disservizi segnalati dai genitori in una manciata di giorni. Cotral ha dato subito il bentornato ai ragazzi il 14 settembre. Proprio il giorno del ritorno sui banchi, è stata soppressa senza preavviso la corsa numero 5726 delle 13,10 che da Orvieto arriva a Castiglione in Teverina, per poi fermarsi a Civitella d’Agliano e quindi proseguire. Lo stesso giorno in cui gli studenti anelavano al ritorno a scuola dopo mesi di didattica a distanza, il mezzo che passa per Castiglione e Civitella (qui arriva alle 7,13) verso Bagnoregio non si è visto. Annullato, senza alcuna spiegazione. Quindi sono rimasti senza collegamento sia gli alunni che frequentano l’istituto agrario di Bagnoregio sia quanti da lì prendono la coincidenza verso Montefiascone. Quanti frequentano qui la scuola, infatti, non hanno un diretto per né all’andata né al ritorno. Ogni tragitto è spezzato in due, con discesa a Bagnoregio e salita su un altro mezzo. Ed è ripreso il malcostume delle scorso anno: una delle corse salta e si resta in attesa per ore della successiva. Il 15 e 16 lo stesso bus 5726 da Orvieto non ha consentito l’accesso a tutti i ragazzi perché all’arrivo alla fermata delle scuole aveva già raggiunto la capienza massima consentita. 


“Mia figlia è andata a scuola il primo giorno solo perché il nonno di un compagno li ha portati in auto”, si sfoga una mamma. Un’altra racconta: “Ho contattato il Cotral. Non sanno nulla delle corse soppresse e nemmeno di quelle aggiuntive”. Nei giorni scorsi, infatti, l’azienda aveva annunciato il ricorso a privati per aumentare i collegamenti. Intanto, i genitori hanno lanciato una raccolta firme e coinvolto i sindaci dei paesi colpiti dai disservizi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero