Cotral, a Civita Castellana continua la protesta. Ma l'azienda si difende: «Non è colpa nostra»

I ragazzi del MIdossi in sciopero
Cotral e studenti pendolari, il caos continua. Da giorni gli studenti delle superiori di Civita Castellana sono sul piede di guerra, lamentando l'impossibilità di far...

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Cotral e studenti pendolari, il caos continua. Da giorni gli studenti delle superiori di Civita Castellana sono sul piede di guerra, lamentando l'impossibilità di far coincidere gli orari dei bus tarati sui doppi turni con le esigenze quotidiane di studio e attività ricreative. Ieri, l'apice della protesta con alcuni ragazzi che hanno manifestato davanti al deposito dei pullman nella cittadina delle ceramiche. Ma questa volta l'azienda di trasporti si difende: "Non è colpa nostra".


La mobilitazione, innanzitutto. Da questa settimana sono in sciopero sia gli studenti dell’istituto Colasanti sia quelli del Midossi. Ieri un centinaio hanno sfilato fino al deposito dei bus Cotral nella cittadina delle ceramiche insieme al dirigente scolastico proprio del Midossi, Alfonso Francocci, mentre 200 hanno disertato le lezioni. Scelta, quest’ultima, stigmatizzata con forza dai vertici dell’azienda. Intanto i ragazzi, ricevuti da alcuni rappresentanti della società, hanno sottolineato le proprie ragioni. 

“Apprendo con stupore – dichiarava ieri mattina la presidente di Cotral, Amalia Colaceci - che un certo numero di studenti, insieme al preside del Midossi, sta manifestando davanti al nostro deposito di Civita Castellana contro il doppio turno di ingresso a scuola. Ebbene, se è vero, sarebbe doveroso spiegare a questi ragazzi che Cotral quanto loro ha subito questa decisione, che è stata presa a livello nazionale e viene applicata in tutta Italia al fine di evitare assembramenti non solo sui mezzi, che, peraltro, hanno un limite di capienza a bordo dell’80 per cento, ma anche al di fuori degli istituti scolastici.  Sorprende che anche un dirigente scolastico sia all’oscuro di questa informazione”.

Non tarda la risposta del dirigente Francocci: “Il mio è stato solo un ruolo di mediatore – ha detto – per consentire un dialogo tra i ragazzi e azienda dei trasporti. Sono stato io a contattarla, ma non ho mai pensato di sobillare gli studenti, anzi tutto il contrario. E il regolamento lo conosco”.

Da mesi il braccio di ferro tra scuole e Cotral va avanti. Sinora, tranne il Cardarelli di Tarquinia, le deroghe richieste perché si torni al turno unico sono state respinte dall’Ufficio scolastico regionale. Ma la rete dei trasporti provinciale, tarata quasi completamente su gomma, rende quella del Viterbese la situazione più esplosiva a livello regionale. Inoltre, l'estensione territoriale non aiuta a organizzare le corse sui doppi turni, tanto meno gli orari delle scuole in alcuni casi ancora ballerini. Il risultato è che i disagi, con strascico polemico, sono destinati a protrarsi finché resterà l’emergenza sanitaria e con essa le limitazioni alla capienza dei mezzi. 

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Il Messaggero