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Costringe prostitute a fare sesso e poi le deruba dell’incasso della giornata. Al via il processo a un uomo di Roma accusato di aver adescato una donna lungo la strada e di averla bloccata in auto. Il processo, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, non è ancora entrato nel vivo.
Ma il difensore dell’imputato, avvocato Carlo Taormina, è già pronto a dare battaglia sostenendo che si tratti di un banale scambio di persona. Secondo quanto ricostruito nella primavera del 2016 l’uomo avrebbe adescato una prostituta sulla Cassia nei pressi di Monterosi e dopo averla fatta salire in auto l’avrebbe costretta prima al sesso orale e poi a quello completo senza il suo consenso. Non solo l’avrebbe bloccata in auto e le avrebbe rubato l’incasso, circa 200 euro, che aveva guadagnato durante la serata.
L’uomo l’avrebbe poi scaricata in aperta campagna senza mezzi e senza la possibilità di chiedere aiuto. Secondo quanto ricostruito dalla Procura questo episodio non sarebbe isolato. L’uomo, nello stesso periodo, avrebbe seguito lo stesso schema per almeno 4 volte. Violentando e derubando prostitute a Roma e Tivoli. Donne trovate in strada, di notte, che venivano caricate in auto e portate in posti isolati. Qui l’imputato le avrebbe bloccate e costrette a fare sesso. A farsi consegnare ogni loro avere per poi lasciarle in mezzo al nulla.
La difesa oltre allo scambio di persona sarebbe intenzionata a sostenere anche che tra le prostitute, vittime dell’uomo, ci sia stato un passaparola per incastrarlo. Ma di tutto questo il suo assistito non ne saprebbe nulla. A decidere le sorti dell’imputato saranno solamente i giudice del collegio chiamati a giudicarlo per il solo caso di violenza sessuale e furto della prostituta di Monterosi.
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