Coronavirus, prof della Tuscia positivo: l'infezione al convegno di Agraria, altri 10 docenti a rischio

Professori di agraria contagiati, tutto partito da un convegno? Catania, Reggio Calabria, Perugia, Viterbo e Udine. In meno di 48 ore una decina di professori di Agraria di tutta...

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Professori di agraria contagiati, tutto partito da un convegno? Catania, Reggio Calabria, Perugia, Viterbo e Udine. In meno di 48 ore una decina di professori di Agraria di tutta Italia hanno scoperto di essere stati contagiati dal Coronavirus. Tra questi il docente dell’Università della Tuscia, trasferito ieri pomeriggio allo Spallanzani. Sembrerebbe, ma su questo stanno lavorando i membri dell’Unità di crisi, che i casi siano tutti legati.


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I prof contagiati, infatti, avrebbero partecipato a metà febbraio allo stesso convegno. Il 17 e 18 febbraio all’Università Mediterranea di Reggio Calabria si è tenuta la conferenza nazionale per la didattica universitaria di Agraria dell’Aissa, associazione italiana società scientifiche agrarie. Un appuntamento a cui hanno preso parte moltissimi docenti, nonostante l’allarme per il Covid-19.
 
Il primo a intuire che il filo conduttore dei contagi tra prof di Agraria poteva essere proprio il convegno, è stato il rettore dell’ateneo catanese. Che in una nota, diramata ieri pomeriggio, ha spiegato: «Tre docenti che hanno partecipato al convegno organizzato il 17 e 18 febbraio 2020 presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, sarebbero positivi al test relativo al Covid-19». Il rettore della Mediterranea, che conta 4 docenti positivi al coronavirus, ritiene invece che il contagio sia partito dal Friuli, dove alcuni prof sarebbero andati, tornando malati.
Ovviamente è tutto da verificare e sul caso stanno lavorando anche i membri dell’Unità di crisi governativa per l’emergenza coronavirus, che proprio in queste ore stanno acquisendo dati e nomi di tutti i partecipanti al convegno. Di certo al momento c’è che l’ateneo della Tuscia tutto resterà chiuso alla didattica fino al 15 marzo. E che già ieri pomeriggio nelle aule, nei laboratori, nelle biblioteche e in tutti gli spazi comuni è iniziata la sanificazione per scongiurare l’insorgere di altri contagi.


L’imperativo, in questa fase, è quello di evitare che il virus, particolarmente contagioso, possa continuare a far innalzare il numero dei pazienti in cura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero