Una telefonata al centralino della questura. Risponde l'operatore. All'altro capo del telefono una bambina. «Posso leggervi una lettera?». Il resto...
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La conversazione che un esponente delle forze dell'ordine non si aspetterebbe mai di affrontare. Quella telefonata è arrivata ieri. «Polizia Viterbo, operatore 23», è la risposta di rito dalla questura. «Buonasera sono Noemi, una bambina, e vorrei ringraziarvi con una lettera. Posso leggerla?». Operatore 23 sembra quasi incredulo, ma non può fare altro che acconsentire di buon grado: «Sì, prego. Vai Noemi».
Ed ecco il resto. «Cari poliziotti - dice la bambina - vi volevo dire che il vostro è un bellissimo e rischioso lavoro e vi state dando molto da fare, soprattutto con questa emergenza del coronavirus. State passando di strada in strada a dire a tutti i cittadini di rimanere in casa, anche se purtrtoppo alcune persone non rispettano le regole».
E qui arriva forse il passaggio più bello. «Continuate a essere meravigliosi. Un grande grazie ai medici, anche loro stanno facendo un faticoso lavoro per cercare di salvare tante persone malate. Un grazie a tutti voi da Noemi. Vi voglio bene».
Operatore 23 appare commosso e reagisce così alle parole della piccola: «Grazie Noemi, ti ringraziamo tantissimo. Un bacione forte forte, ciao».
Il Messaggero