La CIA (agricoltori italiani): «Fondo perduto per l'agrivoltaico è occasione da non perdere»

La CIA (agricoltori italiani): «Fondo perduto per l'agrivoltaico è occasione da non perdere»
Tutela del territorio, crescita e sostenibilità ambientale, i finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione dal PNRR per la realizzazione di impianti agri voltaici e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Tutela del territorio, crescita e sostenibilità ambientale, i finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione dal PNRR per la realizzazione di impianti agri voltaici e agri solare ‘sono un’occasione da non perdere’; il punto lunedì scorso a Orte durante un incontro dal titolo: “I vantaggi di un rating AAA: Agricoltura, Ambiente Territorio”, promosso da CIA (agricoltori italiani) Lazio Nord, nel corso del quale sono state illustrate le due tipologie di impianti finanziabili con gli oltre due miliardi di euro stanziati dall’Unione Europea.

Nello specifico, i fondi potranno essere utilizzati per progetti che prevedono l’installazione di pannelli in campo, ma sollevati dal suolo in modo da permettere le coltivazioni, e di copertura delle costruzioni con superfici fotosensibili. Al momento più difficoltoso l’accesso ai fondi per la realizzazione dei pannelli in campo: 1,1 miliardi di euro per i quali non sono ancora state definite le modalità di accesso. Più semplice, di contro, la copertura di capannoni o stalle (1,5 miliardi) per i quali è previsto un fondo perduto pari all’80% della spesa.

A beneficiarne, ad ogni modo, non saranno solo le aziende che potranno dotarsi di uno strumento valido di sostegno, ma anche l’ambiente e l’intero territorio della Tuscia. I progetti che il PNRR individua come finanziabili vanno in direzione della volontà espressa più volte negli ultimi anni dagli agricoltori, preoccupati dalla crescita esponenziale degli impianti a terra per gli effetti sul consumo del suolo e l’incompatibilità con l’attività agricola.

Per capire la situazione e la giusta preoccupazione delle imprese agricole basta dare uno sguardo ai numeri: con 69 parchi su una superfice di 3600 ettari la Tuscia ospita il 77% degli impianti regionali. Durante l’incontro, in proposito ha parlato il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini che ha confermato la volontà della giunta di definire un giusto rapporto tra territorio e pannelli fotovoltaici sul terreno.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero