Condannata banda seriale di ladri di cani da caccia: nel giro di un mese hanno rapito sette cuccioli di razza, ieri il processo per direttissima davanti al giudice Giacomo Autizi...
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Per acciuffarli i militari hanno fatto un lungo viaggio. In borghese e a bordo di un’auto civetta, hanno seguito l’Opel Meriva della coppia da Cittaducale a Viterbo e poi fino a Cerveteri, dove hanno caricato il 42enne e si sono diretti verso Blera. La donna, fatti scendere i complici al volo, per non dare nell’occhio ha fatto per 3-4 volte la spola con la vicina Barbarano Romano. Gli uomini, intanto, hanno tagliato la recinzione di ferro, dopo di che, a riprova di un piano preordinato, si sono diretti senza tentennamenti verso uno dei numerosi box presenti, caricando due cani in un trasportino, messo sul retro della vettura e dandosi alla fuga col favore del buio e della boscaglia.
I carabinieri, non sapendo se fossero armati, hanno aspettato che raggiungessero una zona illuminata, a Oriolo Romano, dove li hanno bloccati. In auto avevano attrezzatture veterinarie per togliere i microchip, oltre ad arnesi da scasso, passamontagna, torce a mano e da fronte. Commovente il lieto fine, raccontato in aula dai carabinieri durante l'udienza di convalida: i cani hanno accolto scodinzolando il padrone, rintracciato immediatamente grazie al numero di cellullare sui collari. Il 5 marzo aveva denunciato il furto di altri 5 animali, 3 dei quali ritrovati a casa del 42enne di Cerveteri. I due uomini, ammettendo anche il precedente furto, hanno scagionato la donna, dicendo di avere agito da soli in quell'occasione.
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Il Messaggero