Conclusa la seconda fase di restauro del ponte della Badia di Vulci, sarà riaperto al pubblico

Il ponte della Badia di Vulci
L’antico ponte etrusco-romano di Vulci sarà riaperto momentaneamente al pubblico. Lo fa sapere la Soprintendenza a seguito del termine della seconda fase di restauro...

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L’antico ponte etrusco-romano di Vulci sarà riaperto momentaneamente al pubblico. Lo fa sapere la Soprintendenza a seguito del termine della seconda fase di restauro e consolidamento del ponte stesso, che nel novembre 2012 e nell’ottobre 2014 venne gravemente danneggiato dalle alluvioni.


Tre le fasi nel progetto di restauro del ponte della Badia, che attraversa il fiume Fiora nel confine tra Montalto di Castro e Canino. La prima fase ha interessato la spalla sulla riva destra e parte della pila principale (maggiormente danneggiata dalle piene che hanno causato lo scalzo di numerosi blocchi della parte basamentale); la seconda, appena conclusa, ha visto il restauro dell’arcata centrale; la terza programmata del 2020 completerà la parte sinistra.

I danni rilevati hanno interessato molti blocchi di tufo e nenfro (in parte originali, in parte di restauro) della pila principale e nell’erosione della base fondale della spalla destra, a causa della conseguente diminuzione delle sezioni resistenti.

Il ponte è un’opera molto stratificata e caratterizzata da una complessa processualità architettonica; questo presenta tre arcate, la maggiore delle quali ha una luce di 20 metri, ed è sostenuto da due pile in opera quadrata. La fase costruttiva più antica risale all’età etrusca, a cui sono da riferire le parti in conci di tufo rosso. In epoca Repubblicana Romana le pile furono in parte ricostruite mediante opera cementizia rivestita da lastre di travertino. Nel Medioevo furono aggiunti l’acquedotto, la spalletta meridionale e una pavimentazione.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero