Compravendita di auto col trucco, nuovo processo per Elio Marchetti

Tribunale
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Compravendita di auto col trucco, nuovo processo per Elio Marchetti. L’imprenditore viterbese, già condannato in primo grado per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale a 5 anni e 4 mesi di carcere, è di nuovo imputato per reati connessi. Ieri mattina davanti a un nuovo collegio, costituito dal presidente Eugenio Turchio e a latere Cateria Mastropasqua e Fiorella Scarpato, è iniziato il nuovo procedimento. Si tratta di due filoni, ieri riuniti, che erano stati stralciati 4 anni fa per permettere al processo portante di andare avanti più velocemente. Marchetti è imputato insieme alla sorella, a Domenico Sordo, a Giuseppe De Lucia, Emilia Tiveddu e Adria Glowats. Tutti attori, secondo l’accusa, del meccanismo di frode messo in atto per vendere auto di lusso evadendo il fisco e l’agenzia delle entrate. Quest’ultima considerata parte offesa, non si è mai costituita parte civile. In particolare Glowats sarebbe il referente tedesco di Marchetti, il complice che procacciava le auto. De Lucia invece il gancio pugliese per le immatricolazioni. Anche per questo procedimento si parte dalla stesso meccanismo, quello scoperto da guardia di finanza e polizia stradale nel 2016. Prove nel processo saranno quindi tutti i documenti, le intercettazioni e i testimoni della polizia giudiziaria che hanno portato avanti l’indagine. In questo caso i reati presi in esame sono quelli tributari. Secondo la Procura Marchetti & co avrebbero messo in atto dei veri e propri caroselli per lucrare sul fisco. Lo scopo, per gli inquirenti, era uno: evadere l’iva delle auto importate dall’estero. I meccanismi per riuscirci, invece, molti. Marchetti oltre alla condanna per l’associazione a delinquere negli ultimi anni ha subito diversi stop nella sua impresa e soprattutto molti sequestri. Gli inquirenti gli ha sequestrato beni mobili, autovetture, motocili, barche e quote di società tutte riconducibili a Marchetti per svariati milioni di euro. La condanna più dura però resta quella del Tribunale di Viterbo del 10 luglio 2020, che ha inflitto all’imprenditore delle auto 5 anni e 4 mesi di carcere per essere stato il promotore del sodalizio criminale, al socio Domenico Sordo 2 anni e 10 mesi. Il nuovo processo entrerà nel vivo il prossimo 10 dicembre.

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Il Messaggero