Coltellate alla compagna, il perito: « L’imputato è affetto da idrocefalo»

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Coltellate alla compagna, l’imputato è affetto da idrocefalo. Il perito nominato dal Tribunale ieri mattina ha affermato che Alberto Agnello, ex poliziotto di 58 anni...

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Coltellate alla compagna, l’imputato è affetto da idrocefalo. Il perito nominato dal Tribunale ieri mattina ha affermato che Alberto Agnello, ex poliziotto di 58 anni che il 29 gennaio 2021 colpì per cinque volte la compagna con un coltello, ha problemi a gestire gli impulsi a causa dell’idrocefalo.

Una patologia che comporta un eccessivo accumulo di liquor in alcune cavità del cervello, tale accumulo può portare a una dilatazione di queste cavità e un incremento della pressione all'interno del cranio. «Non solo - ha affermato lo psicologo - l’imputato ha problemi anche con le perdite. Quando se ne andò la prima moglie reagì tagliandosi le vene. Probabilmente vedere la compagna andarsene ha scatenato la reazione. Per questo credo che la sua capacità di intendere e volere sia scemata, ma integra quella di stare in giudizio».

Il 29 gennaio 2021 alle 14,30 in una zona residenziale di Capranica scoppiò una violenta lite domestica tra due conviventi. La donna, 53enne originaria della Polonia parte civile nel processo assistita dall’avvocato Ernestina Portelli, venne colpita con un coltello da cucina per ben 5 volte. Tre colpi la raggiunsero alla schiena e due al torace. Secondo l’accusa l’uomo, assistito dagli avvocati Federica Ambrogi e Amedeo Centrone, avrebbe tentato di ammazzare la compagna al termine di una violenta lite domestica.

Lite scaturita perché la donna aveva deciso di andarsene e mettere fine alla relazione. Gli investigatori trovarono accanto alla porta una valigia blu già pronta. La perizia illustrata ieri mattina in Tribunale ha sollevato molte polemiche soprattutto della parte civile che è pronta a dare battaglia. Si torna in aula il 24 gennaio.

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Il Messaggero