Civita Castellana, al Colasanti secondo giorno di sciopero degli studenti: «Ascoltate i nostri disagi»

Civita Castellana, al Colasanti secondo giorno di sciopero degli studenti: «Ascoltate i nostri disagi»
Seconda giornata di protesta da parte degli studenti delle scuole superiori a Civita Castellana. A questi si è aggiunto il malcontento di alcune classi (5)...

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Seconda giornata di protesta da parte degli studenti delle scuole superiori a Civita Castellana. A questi si è aggiunto il malcontento di alcune classi (5) dell'istituo Midossi di Nepi.

Lo zoccolo duro sono stati ancora una volta i 700 studenti che hanno stazionato sotto l'istituto Giuseppe Colasanti (classico-turistico-odontotecnico-Ite) di via Petrarca, con l'obbiettivo di mettere in evidenza la situazioni da risolvere in questo momento. Ovvero: un malfunzionamento della rete di autobus Cotral, a cui si aggiunge il disinteresse della Provincia.In pratica i collegamenti messi in atto creano solo problemi agli studenti, perché oltre agli orari non compatibili questo non permette loro di condurre una vita extra scolastica normale. In mattinata una delegazione è stata ricevuta dalla preside.

I rappresentanti degli studenti hanno chiesto al responsabile dell'istituto di agire, per eliminare i problemi esistenti, soprattutto per quanto gli orari dei bus.«Nel primo giorno di astensione dalle lezioni siamo stati stupiti che la preside non ci abbia ricevuto dice il rappresentante degli studenti, Nicholas Verginis - ma oggi (ieri, ndc), invece con lei siamo tornati ad instaurare di nuovo un dialogo.

L'incontro è durato qualche ora: abbiamo messo in evidenza quali sono i problemi che ci causano i mezzi di trasporto pubblici. L'azienda Cotral a quanto sembra non è disposta a venire incontro alle nostre esigenze quindi non molliamo. Vogliamo porre all'attenzione il problema anche alla Provincia, che finora ha dimostrato scarso interesse nei nostri confronti».Nonostante le difficolta, da parte degli alunni c'è soddisfazione per aver trovato «sensibilità e comprensione da parte del corpo docenti».

La situazione è spiacevole per tutti, «ma noi - dicono - non vogliamo disimpegno da parte di nessuno»

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Il Messaggero