Pd Civita Castellana, lo strappo del capogruppo apre al commissariamento del circolo

Pd Civita Castellana, lo strappo del capogruppo apre al commissariamento del circolo
Il barometro del Pd segna burrasca in arrivo nel circolo del Pd di Civita Castellana. La domanda inviata dal segretario del circolo locale Mattia Catalani, al sindaco di Civita...

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Il barometro del Pd segna burrasca in arrivo nel circolo del Pd di Civita Castellana. La domanda inviata dal segretario del circolo locale Mattia Catalani, al sindaco di Civita Castellana Luca Giampieri (FdI) per diventare uno dei collaboratori del suo staff, ha scatenato la reazione indispettita di alcuni iscritti, fatto saltare sulle sedie i vertici del provinciale e rimesso sul tavolo della segreteria regionale il progetto di un commissariamento che era stato accantonato.

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«Non c’è stato rispetto per il partito prima di tutto – ha tuonato il segretario provinciale Emanuela Benedetti –: Catalani non è stato capace di assolvere al suo ruolo politico e pertanto prendiamo le distanze da quella sua iniziativa che è un offesa per tutti i nostri elettori». Sul futuro del circolo più rissoso e turbolento della Tuscia, Benedetti non ha provato a tirare il freno.

«La situazione non si è tranquillizzata – ha sottolineato – nonostante fosse stato delineato un percorso, che poi non è stato rispettato. C’è stato un nuovo strappo con la scelta del capogruppo in consiglio comunale (Brunelli ndr), che non ha rispettato le direttive arrrivate dal provinciale e dal regionale». A questo punto che succede? «Stiamo valutando quale strade intraprendere». E’ stata la risposta secca. Insomma, la strada per far ripartire l'attività politica è quella dell’azzeramento del partito. 

Anche per evitare che la conquista della sede di via San Gratiliano si trasformi come l’assalto a Fort Apache. Nel frattempo Mattia Catalani, sballottato da una parte all’altra come una palla da tennis dalle due componenti che si fronteggiano, ha provato a giustificare la presentazione domanda. “La mia volutamente è stata una pura e semplice provocazione – ha detto - per mettere in risalto il fatto che quel posto non viene scelto con metodi meritocratici sulla base di competenze e professionalità. Ed è stata una semplice scelta personale”.

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Il Messaggero