Civita Castellana, Pd nella bufera si dimette il segretario

Civita Castellana, Pd nella bufera si dimette il segretario
Si è auto azzerato il Pd a Civita Castellana. Ad aumentare l’agitazione che regna all’interno dei Dem, ieri mattina sono arrivate le dimissioni del segretario...

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Si è auto azzerato il Pd a Civita Castellana. Ad aumentare l’agitazione che regna all’interno dei Dem, ieri mattina sono arrivate le dimissioni del segretario Mattia Catalani (nella foto).

Dunque quando arriverà il commissario dovrà solo pensare a ricostruire un partito che ha trasformato le discussioni politiche in una battaglia come quella tra Guelfi e Ghibellini.

La decisione di Catalani era nell’aria da alcuni giorni, soprattutto dopo che l’ex numero uno del partito era stato bacchettato dai vertici provinciali e criticato da una parte degli iscritti per aver presentato la domanda per entrare a far parte dello staff di segreteria del sindaco di centrodestra Luca Giampieri.

Le giustificazioni di Catalani che ha parlato subito di un gesto di “provocazione” non hanno fatto breccia tra i tesserati e pertanto ieri ha preso la decisione di lasciare l’incarico con una lettera inviata a tutti, mettendo in evidenza che il clima rovente.

«Cari democratici – ha scritto - ho provveduto a rassegnare le mie dimissioni dalla carica di segretario di circolo del Partito democratico di Civita Castellana. L’ho fatto per il bene di questo circolo. Il clima all’interno del partito non è dei migliori e questo mi ha portato a considerare che l’unico modo per ripristinare l’ordine e la pace sia premere il pulsante di “reset” e ripartire da zero. Per una corretta ripartenza auspico che il mio sostituto temporaneo sia una persona super partes e imparziale cosicché si possa dare modo a tutti di andare a congresso in modo eguale e ristabilire così l’unità».

Insomma con le dimissioni di ieri di Catalani, il Pd ha cambiato quattro segretari locali negli ultimi cinque anni. E questo dovrebbe far riflettere sulla conflittualità interna, che ha portato a due sconfitte di fila nelle amministrative locali.

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Il Messaggero