La legge regionale per il riconoscimento del bio-distretto della via Amerina, di cui fanno parte tredici comuni della bassa Tuscia si avvia verso la fase finale. Ad annunciarlo...
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«Vi sono ottime probabilità, che sia approvata prima della fine della legislatura questa legge cosi importante – ha sottolineato l’esponente politico – poiché le ragioni sono evidenti e non a caso la proposta è stata sottoscritta da venti tre consiglieri in rappresentanza di tutti i gruppo regionali. Una volta approvata rappresenterà una valorizzazione e soprattutto una maggiore tutale del nostro territorio».
Parole che sono risuonate come una musica soave per le orecchie dei bio agricoltori presenti al convegno, per i comitati che si occupano della salute dei cittadini e sono contro l’uso indiscriminato dei fitofarmaci, per gli amministratori comunali e in particolare il presidente del Bio distretto della via Amerina Famiano Crucianelli. « La scelta approvare una legge che dà anche una proiezione istituzionale dei biodistretti – ha detto Crucianelli - è di grande significato ed e lungimirante , perché andrà a riconoscere le grandi potenzialità economiche , ambientali , sociali, turistiche e culturali di una vasta area che è in primo luogo un laboratorio che fa della qualità il suo principio fondamentale e dell’innovazione lo strumento fondamentale del cambiamento».
«La qualità dell’agricoltura e il suo sviluppo deve essere compatibile con la salute della natura e dei cittadini» ha detto l’onorevole del Pd Alessandra Terrosi che ha presentato un proposta di legge nazionale per il riconoscimento dei biodistretti come attività di interesse nazionale .
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Il Messaggero