Civita Castellana, minoranza all'attacco della giunta Giampieri «Tanti vedremo e nessuna vera soluzione»

Civita Castellana, minoranza all'attacco della giunta Giampieri «Tanti vedremo e nessuna vera soluzione»
La minoranza in consiglio comunale a Civita Castellana suona la sveglia all'amministrazione comunale di centrodestra. I cinque consiglieri di opposizione Brunelli, Tomei e...

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La minoranza in consiglio comunale a Civita Castellana suona la sveglia all'amministrazione comunale di centrodestra. I cinque consiglieri di opposizione Brunelli, Tomei e Cancilla del Partito democratico, Cavalieri e Romani di Rifondazione e Valerio Biondi del Movimento 5 Stelle hanno contestato al sindaco Luca Giampieri di fare tante promesse e pochi fatti.

«In pochi mesi la giunta di destra hanno detto - ha fatto letteralmente tabula rasa di tutto quello che di pubblico e di buono c'era nel nostro comune, a iniziare dal centro socio-educativo ancora chiuso, dalla Biblioteca comunale ancora sbarrata, cosi come il centro Alzheimer ancora non fruibile e lo stesso dicasi per l'archivio storico comunale».

Secondo la minoranza l'immobilismo di Lega, FdI e Forza Italia ha lasciato ancora e aperti sia il cantiere della piscina comunale sia quello della scuola Rodari, mentre è andato nell'abbandono anche il cimitero.

«Siamo stanchi di non ricevere risposte o solo evasive hanno continuato i cinque - e crediamo fermamente che anche i cittadini si trovino nel nostro stesso stato d'animo, visto tutta l'attività politico-amministrativa è ferma da mesi». Le commissioni consiliari, a sentire la minoranza,

«non si sono mai riunite e non sono state nemmeno costituite formalmente. I consigli comunali sembrano essere per la maggioranza delle inutili seccature. Con le risposte che vengono (molto raramente) fornite sono tutte incentrate su un futuro prossimo tutto da definire, piene di faremo, vedremo, e stiamo provvedendo».Altro punto contestato alla maggioranza è quello «dell'immobilismo evidente sul fronte del recepimento di bandi e finanziamenti pubblici. E nel frattempo il Comune cade a pezzi».

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Il Messaggero