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Consiglio comunale, contestati il sindaco Luca Giampieri e la sua maggioranza. Al momento della discussione sulla mozione presentata dai consiglieri comunali, Giulia Pieri (Lega) Maria Sorrentino (Forza Italia) e Marco Rossi (Fdi) sui regimi totalitari, dal pubblico è stato sollevato uno striscione acon la scritta: «Giù le mani dalla storia». Non è stata da meno la minoranza che ha bollato la proposta come« Un penoso tentativo di equiparare il comunismo italiano democratico repubblicano come ha detto Nicoletta Tomei (Pd) al fascismo e ai totalitarismi del novecento». Dello stesso avviso Yuri Cavalieri ( Rifo)« La parola storia li mette in difficoltà ha detto - urge mandare a casa questa amministrazione». La mozione è stata poi approvata con sette voti favorevoli della maggioranza (si è astenuto il presidente del consiglio Claudio Parroccini) e sei contro della minoranza. Quest'ultima si è vista bocciare anche la condanna all'assalto alla sede della Cgil, l'intitolazione delle vie a Nilde Iotti e Tina Anselmi e quella contro il deposito delle scorie nucleari nel basso viterbese.
C'è stato anche un simpatico siparietto prima dell'inizio dell'assise. A causa della mancata presenza di un dipendente comunale per la verifica dei green pass al pubblico e ai consiglieri comunale si è trasformato in usciere volontario il presidente del consiglio Claudio Parroccini, che armato di tanta pazienza ha tolto dall'imbarazzo la maggioranza che non sapeva come uscirne fuori da una situazione e con il suo telefonino ha controllato tutti i codici verdi dei presenti tra i sorrisi maliziosi dei colleghi.
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