Civita Castellana, contro l'invasione delle cimici c'è chi lotta con le trappole

l'idea di Maurizio Mercuri agricoltore. L'intervento di Andrea Ferrante

Civita Castellana, contro l'invasione delle cimici c'è chi lotta con le trappole
Invasione di cimici nella Tuscia, a Civita Castellana un agricoltore ha trovato un rimedio naturale per limitare i danni. Maurizio Mercuri coltiva frutta (pesche e mele) nella...

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Invasione di cimici nella Tuscia, a Civita Castellana un agricoltore ha trovato un rimedio naturale per limitare i danni. Maurizio Mercuri coltiva frutta (pesche e mele) nella zona di Terrano su un terreno di 11 ettari e ha messo in pratica un sistema che funziona per questi animaletti. Che si nutrono, infatti, pungendo i frutti e danneggiandoli.

«Ho installato dei teli di plastica su ogni ettaro di terreno ai confini delle coltivazioni che creano una barriera ha spiegato - su cui vanno a sbattere gli insetti; alcuni restato attaccati e li togliamo noi la sera, altri cadono in un cassettone che posizioniamo sotto i teli, dove c'è dell'acqua saponata e non riescono più volare. La media è di 300 al giorno. E' una soluzione per abbassare la popolazione di questi insetti e si evitano anche le riproduzioni. Certo è bel numero, ma non basta a limitare i problemi. E' un sistema che utilizziamo in questo momento e poi lo ripetiamo a primavera». Tutte le postazioni sono state appoggiate sopra pedane di legno per evitare che diventino bersagli dei cinghiali.

«Questo tipo di trappole dice Andrea Ferrante, agro-ecologo del Bio distretto sono uno strumento importante ma non sufficiente. Dobbiamo fare azioni di prevenzione, per abbattere la popolazione svernante, poi occorre avviare un sistema di monitoraggio come abbiamo fatto noi del Bio distretto nelle ultime stagioni e programmare il lancio dell'antagonista, la "vespa samurai", poiché la chimica non è una soluzione come già ampiamente dimostrato. Questa situazione è provocata dall'abuso dei pesticidi».

Nel Viterbese è in atto una vera invasione, ma i danni più evidenti sono quelli provocati da questi insetti ai noccioli, che sono concentrati in particolare nei paesi del comprensorio dei Monti Cimini. Il comparto è messo a dura prova dall'invasione che sta assediando Vignanello, Vallerano, Caprarola, Corchiano, Fabrica di Roma, Gallese e altri paesi dell'Agro falisco. Ora si sta espandendo anche nei centri abitati.

L'Università della Tuscia sta studiando il fenomeno e secondo le primissime analisi, sembrerebbe che la diffusione delle cimici sia legata all'atipico clima caldo, aggravata all'utilizzo errato dei fitofarmaci da parte di alcuni produttori che avrebbe portato alla scomparsa dei predatori naturali. Ugo Baldi

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Il Messaggero