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Effetto domino nel centrodestra viterbese dopo la caduta del Comune capoluogo. Forza Italia ha giocato d'anticipo e sotto l'albero di Natale del palazzo comunale di Civita Castellana ha fatto trovare, al sindaco Luca Giampieri, l'addio alla maggioranza di centro destra, anticipando la scomunica di Fratelli d'Italia e Lega.
A questo punto si rafforza la minoranza, che porta a 8 i consiglieri comunali. Compreso il presidente del consiglio comunale, Claudio Parroccini (Forza Italia). Mentre la maggioranza ora può contare su 9 consiglieri.
Di seguito il testo della lettera inviata a Giampieri da Forza Italia.
«La consegna delle firme nelle mani del segretario generale, da parte dei consiglieri, segna la caduta dell’amministrazione Arena a Viterbo. La motivazione con la quale i consiglieri giustificano la sfiducia al Sindaco è quella del voto provinciale. Per tale ragione è necessaria una riflessione politica all’interno del centro-destra, che non può che coinvolgere tutto il territorio provinciale. Seguendo quindi, per coerenza, la stessa logica utilizzata per interrompere l’esperienza amministrativa a Viterbo. Ciò che non comprendiamo è come mai la sfiducia arrivi solo all’indomani del voto provinciale, e non al momento della consegna delle liste, attimo nel quale gli schieramenti erano definitivi e chiaramente conosciuti da tutti. La domanda è la seguente: se le elezioni Romoli le avesse perse, il risultato sarebbe stato diverso? Non avremo mai la risposta a questo interrogativo, ma tutto fa presupporre che la sfiducia ad Arena sia più un “gesto di stizza” che il risultato di un processo logico-politico, che magari lascerà qualcuno spaesato, o addirittura anche pentito, quando la “foga agonistica” passerà.
In considerazione di ciò Forza Italia di Civita Castellana dichiara di uscire dalla maggioranza consiliare. I consiglieri in carica continueranno a svolgere il loro ruolo di amministratori ascoltando il territorio e perseguendo l’unico obiettivo che ci si prefigge quando si decide di candidarsi: fare il bene del proprio paese».
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