Chiusura anticipata dei locali, i gestori si appellano alla città: raccolta firme

Chiusura anticipata dei locali, i gestori si appellano alla città: raccolta firme
Orario di chiusura dei locali, i commercianti lanciano una raccolta firme. La petizione, on line da ieri sera su www.change.org, potrà essere firmata anche in forma...

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Orario di chiusura dei locali, i commercianti lanciano una raccolta firme. La petizione, on line da ieri sera su www.change.org, potrà essere firmata anche in forma cartacea in alcuni bar del centro a partire dai prossimi giorni.


La decisione è maturata al termine dell'incontro di ieri mattina avuto dagli esercenti raggiunti dall'ordinanza. Un tavolo durante il quale è emersa tutta la concretezza dei problemi ipotizzati nelle scorse settimane derivanti da una chiusura anticipata e prolungata nel tempo. Tra tutti: posti di lavoro che saltano e il rischio crescente di restare da ottobre, quando l'ordinanza prevede la serrata a mezzanotte, con la saracinesca abbassata. Una preoccupazione condivisa dalle associazioni di categoria, che in più occasioni hanno ribadito la necessità di arrivare presto a una soluzione che permetta di programmare con la massima serenità la stagione invernale. E che ha contribuito ad alzare il tono nel confronto con il Comune.

Un cambio di marcia che sposta la questione fuori dai binari istituzionali e lo porta nelle piazze, coinvolgendo come parte attiva tutta la cittadinanza. «Pur nel clima di massima collaborazione e disponibilità». Nel silenzio però della giunta. Dopo l'incontro saltato nei giorni scorsi, infatti, non è stata fissata una nuova data per trovare un compromesso che, come sottolineato più volte dall'assessore Mancini, metta tutti d'accordo: dagli operatori del settore ai residenti.

«Siamo convinti che i nuovi orari stabiliti dal piano del commercio per la zona fucsia del quartiere San Pellegrino di Viterbo e poi estesi a tutta la cinta muraria abbiano generato delle criticità evidenti invece che fungere da soluzioni ad un sano sviluppo turistico della città, al diritto alla quiete e alla sicurezza», si legge nella petizione diretta all'Amministrazione comunale di Viterbo. Criticità che, sempre nella petizione, gli esercenti si dicono pronti a contribuire a risolvere in dodici punti che ricalcano in larga parte quanto emerso nei tavoli di confronto.


Di più, la disponibilità ad un'apertura diurna nelle giornate di sabato e domenica secondo un calendario prestabilito, per offrire un servizio migliore ai turisti. Utilizzo di bicchieri e materiale bio. Informative sull'uso e l'abuso di sostanze alcoliche. «Tutto chiudono per il bene e il decoro della città. Perché siamo convinti che una città viva sia più sicura di una città vuota a mezzanotte di inverno e all'una d'estate».
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Il Messaggero