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Chiude la moglie in casa per non lasciarla fuggire, condannato a un anno di reclusione. Un marocchino, da tempo residente a Civita Castellana, è stato trascinato a giudizio dalla compagna dopo anni di litigi. I due, secondo quanto ricostruito in aula, nell’ultimo periodo della loro convivenza sarebbe spesso arrivati a liti pesanti. Tanto che durante uno dei litigi l’uomo l’avrebbe chiusa in casa per evitare che lei si allontanasse.
I carabinieri intervenuti l’avrebbero sorpreso mentre tentava di smurare la porta. «Sì, litigavano spesso ma non c’è mai stata violenza - ha raccontato la sorella dell’uomo in aula -. Quando lui è andato via di casa ed è tornato da noi era lei che veniva sotto cosa per parlare e cercare di recuperare. Ho saputo che sono intervenuti anche i carabinieri ma io non ho assistito. Ascoltavo solo le confidenze di mio fratello, che quando è finita la storia era particolarmente abbattuto. Loro hanno anche un figlio. Non è stato facile».
L’imputato era accusato di maltrattamenti in famiglia, minacce e sequestro di persona. I giudici del tribunale di Viterbo al termine del dibattimento hanno assolto l’imputato per minacce e maltrattamenti mentre il sequestro di persona è stato derubricato e riqualificato come violenza privata.
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