Celleno, da zona rossa a Covid-free. Il sindaco: «Incubo finito ma non abbassiamo la guardia»

Celleno, cittadini in fila per la spesa
«Quando vivi una situazione collettiva come quella capitata a Celleno, non ti accorgi della tensione accumulata. Ora ce ne stiamo rendendo conto tutti». Il sindaco...

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«Quando vivi una situazione collettiva come quella capitata a Celleno, non ti accorgi della tensione accumulata. Ora ce ne stiamo rendendo conto tutti». Il sindaco Marco Bianchi ha la voce che tradisce l’emozione per la bella notizia ma anche quel senso quasi di disorientamento perché il nemico invisibile che stava combattendo da marzo, sembra essersi dileguato. «Oggi (ieri, ndr) riapriamo persino i giardini pubblici. È un caso sia lo stesso giorno in cui l’ultimo positivo del paese è guarito. Abbiamo voluto fare le cose per bene – dice – riorganizzando la segnaletica per garantire ai più piccoli di giocare in sicurezza. Un bel segnale di ritorno alla normalità».


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Nel paese della Teverina su circa 1.300 abitanti sono stati registrati 52 casi: 43 dentro Villa Noemi e 9 all’esterno, solo alcuni operatori della casa di riposo. «Nella struttura – continua il sindaco – era rimasta una sola stanza dedicata al Covid. Ora potranno toglierla ma le attività continueranno a essere svolte nel rispetto delle specifiche direttive dettate dalla Asl di Viterbo».


In un lungo post sui social, il primo cittadino aggiunge: «Si chiude una lunga parentesi iniziata con la preoccupazione di un’intera nazione, la tensione e la speranza di rimanere indenni  e poi la doccia fredda, l’arrivo del virus tra le nostre famiglie e più tardi dentro Villa Noemi. Siamo divenuti zona rossa tra l’incredulità di tutti, nello sconcerto e nei problemi che inevitabilmente ci sono piombati addosso, ma abbiamo saputo reagire. Giorni – li ricorda - difficili affrontati con serietà, determinazione e solidarietà; settimane in cui nessuno è stato lasciato solo, la nostra comunità si è dimostrata tale, ha saputo stringersi e fare proprie le difficoltà degli altri, e credo si possa dire senza retorica, che questa esperienza seppur difficile, ci lasci più uniti e coesi». Bianchi chiude con un pensiero per chi ha avuto delle vittime e un ringraziamento a quanti hanno lavorato per arginare l’epidemia. E, infine, un appello alla prudenza: «Continuiamo a comportarci in maniera responsabile per la nostra salute  e per quella degli altri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero