Castello di Torre Alfina, c'è un acquirente: venduto all'asta per circa 3 milioni di euro

Il castello di Torre Alfina
Il Castello di Torre Alfina, nel comune di Acquapedente, ha un nuovo proprietario. Dopo oltre 10 anni di tentativi di incanto falliti, finalmente si apre una nuova pagina nella...

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Il Castello di Torre Alfina, nel comune di Acquapedente, ha un nuovo proprietario. Dopo oltre 10 anni di tentativi di incanto falliti, finalmente si apre una nuova pagina nella storia del gioiello architettonico dalle mura in pietra e travertino, costellato da cinque torri, merlature di tipo guelfo e finestre bifore, incastonato in un lembo di territorio laziale che si incunea tra l'Umbria e la Toscana.

Ad acquistare all'asta la tenuta che fu del marchese Cahen è stata una società romana del settore finanziario, costituita appositamente per l'acquisto e la gestione del castello. Bocche cucite sulla sua identità, visto che il decreto di trasferimento non è ancora arrivato.

Le fortune della lussuosa dimora già residenza di Luciano Gaucci (al tempo patron del Perugia, oltre che della Viterbese) sono finite col crack che lo travolse. E così il castello andò all’asta per la prima volta nel febbraio del 2010. Una vendita a partire da una base di 10milioni di euro. Quella seduta andò deserta, così come le successive. Fino a metà luglio quando, per circa 3 milioni di euro, la società ha acquisito il bene. Se l'identità dei nuovi proprietari è ancora coperta da riserbo, sono già note le loro intenzioni.

L'ex sindaco Angelo Ghinassi a metà giugno, poco prima di lasciare il testimone, aveva tentato il colpaccio: in occasione del taglio del nastro per l'ostello della gioventù 'Casale Poderenovo', parlando con Nicola Zingaretti, era emersa la possibilità che fosse la Regione Lazio ad acquisire il bene vista la sua valenza storico-artistica. "I tempi però erano troppo stretti: la nostra lettera è partita a metà giugno, un mese prima che l'asta fosse battuta. Ma devo ammettere che in questo caso siamo di fronte a una delle poche occasioni di convergenza tra interessi pubblici e privati", commenta Ghinassi.

Il motivo sono le finalità esplicitate dai soci acquirenti, ovvero il rilancio turistico del castello. "La società ha interesse a impiegare la struttura per questo scopo, continuando ad effettuare visite e investendo per far conoscere il sito. Questo - conclude Ghinassi - combacia con le diverse iniziative degli ultimi anni per la creazione del polo turistico di Torre Alfina, come il protocollo d'intesa con Allerona, comune umbro dove si trova la villa Cahen, per la creazione di un parco interregionale tra la riserva di Monte Rufeno e l'area della Selva".

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Il Messaggero