Quattro video e quattro foto dell'orrore. I fotogrammi della sopraffazione violenta e bestiale, l'audio con i flebili lamenti della vittima e le bestemmie degli stupratori...
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Viterbo, la difesa choc dei due arrestati per lo stupro: «Lei ci stava»
Stupro Viterbo, il racconto choc della vittima: «Ricordo un pugno, poi più nulla»
LO SCEMPIO
«Nella visione dei filmati afferma il gip - immagini di reiterati amplessi, posti in essere congiuntamente dagli indagati, con atteggiamento sprezzante e beffardo, intercalato da insulti e minacce, mentre le vittima versava in uno stato di semicoscienza, emettendo solo flebili lamenti, culminati nella richiesta, con voce sfinita, di porre fine alle violenze». La ragazza, avrebbe tentato di fermarli. Ma la sua iniziale resistenza si sarebbe infranta contro un pugno in faccia. Dopo lo svenimento della donna, i due l'hanno spogliata, avrebbero iniziato a stuprarla, mentre lei continua l'ordinanza - «si trovava in un evidente stato confusionale, ai limiti dell'incoscienza, conseguente sia all'aggressione subita che allo stordimento connesso all'abuso di alcol e ansiolitici». Le immagini ritraggono la vittima inerme, nuda, sdraiata sul pavimento in posizione fetale, con una mano sulla bocca. «Si vede la vittima nuda e incosciente», scrive il gip, mentre Chiricozzi dietro di lei fa il segno delle corna «e scuote la testa in segno di sbeffeggiamento». La 36enne, nel video di 7 minuti, viene colpita, violentata a turno e violentata anche con oggetti. Mentre i due bestemmiavano e ridevano. «Oh t'ammazzo, hai capito?», le ripetevano. Poi controllavano il telefono per accertarsi che le immagini fossero nitide. Una preoccupazione che fa dire a Licci: «Oh non si vede gnente». Poi, cambia angolazione e ricomincia, prima a riprendere la scena, poi a violentare la ragazza. Tutto si sarebbe svolto nel seminterrato del pub per più di 3 ore.
IL TROFEO
Scrive il gip Rita Cialoni nell'ordinanza: «L'esame dei messaggi su Whatsapp dà conto di aberranti immagini al chiaro scopo di schernire la malcapitata, esibendo come un trofeo un tale scempio». Molti, precisa il giudice, sottolineando il clima solidale, erano a conoscenza della serata nel pub, persone «che si erano solo preoccupate di sollecitare l'immediata eliminazione delle immagini ritraenti la brutale violenza». Chiricozzi, dopo i consigli, elimina subito l'intera applicazione e l'hard disk del sistema di video sorveglianza dell'Old Manners. Licci, invece, non ci riesce e quelle immagini, oltre che nelle mani degli amici, finiscono agli atti.
I tre si sarebbero conosciuti in un altro pub di Viterbo. La ragazza era sola e gli indagati avrebbero iniziato a parlarle e l'avrebbero convinta a seguirli nel circolo. La difesa, ieri, dopo l'interrogatorio di garanzia, ha parlato di rapporto consenziente, perché nei referti medici della ragazza non ci sarebbero le tracce di abrasioni genitali compatibili con una violenza. Il legale della donna ha replicato: «Spiegatemi come fa ad essere piena di lividi». La vittima ha raccontato di aver conosciuto i due ragazzi in un pub e di non averli mai visti prima.
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Il Messaggero