Federica Cifola a Carbognano, che fatica essere mamma ma quante risate nel raccontarlo in scena

Federica Cifola a Carbognano, che fatica essere mamma ma quante risate nel raccontarlo in scena
«Io lo chiamo il one mamma show». Più di un monologo, quello andato in scena ieri a Carbognano è un vero e proprio spettacolo catartico. Federica Cifola,...

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«Io lo chiamo il one mamma show». Più di un monologo, quello andato in scena ieri a Carbognano è un vero e proprio spettacolo catartico. Federica Cifola, attrice comica nonché voce di Black Out, il programma satirico di Radio2, è l'autrice e l'interprete di Mamma...zzo, appuntamento clou dei festeggiamenti in occasione di Sant'Anna.

Ieri sera in piazza del Comune è salita sul palco con la seconda tappa del suo tour estivo in Italia per raccontare le madri (e raccontarsi). Uno sguardo ironico e disincantato sulla vita quotidiana delle famiglie italiane con le mamme super-indaffarate tra lavoro e figli, mentre i padri «I padri sono quelli che hanno scoperto il piacere di fare la spesa solo durante il lockdown: prima non avevano mai tempo, poi invece litigavano per andarci. E sono sempre quelli che, se per una volta preparano un pasto, ti lasciano la cucina come dopo una puntata di Masterchef». E allora perché un padre dovrebbe venire a vederti? «Perché prendo in giro le donne quanto gli uomini. Le mamme nevrotiche che strillano e i papà che non fanno niente. Il mio è un excursus sulle madri, da quanto rimangono incinte fino a che i figli crescono. Un racconto comico e politicamente scorretto. Tra i tanti video, c'è anche uno sulla chat delle mamme, una sorta di alcolisti anonimi».
Le conseguenze del lockdown? «Ho due figlie, una di 7 e una di 10 anni. In quelle settimane sono stata madre, maestra, cuoca, la migliore amica del cuore e anche colf. Io dico sempre che diventare mamme significa non sedersi più. Anzi, se ne vedete una seduta preoccupatevi: potrebbe essere morta».

La fatica più grande? «La Dad, che io chiamo non didattica a distanza ma distanza dalla didattica. I bambini e i ragazzi hanno bisogno di andare a scuola. Del resto, ora stiamo andando in vacanza o in spiaggia. Non vedo perché le lezioni non debbano ripartire in presenza». Dopo mesi di stop, come è stato riprendere gli spettacoli? «La cosa strana è vedere il pubblico distanziato. Manca la risata aggregante: stando vicini, si ride di più. Ma sento tanta voglia di partecipare, condividere, tornare alla normalità». E ieri, in una piazza piena (ma nel rispetto del distanziamento), a Carbognano il pubblico ha riso di gusto, riconoscendo nei monologhi e nei video di Cifola un pezzo di sé.
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Il Messaggero