Calcio giovanile e dilettanti: lo stop a fasce scontenta tutti

Calcio giovanile e dilettanti: lo stop a fasce scontenta tutti
La decisione di bloccare una parte del calcio dilettantistico, e in particolare quello giovanile, nei Tornei dilettanti: ha bscatenato una bufera di polemiche anche nel Viterbese....

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La decisione di bloccare una parte del calcio dilettantistico, e in particolare quello giovanile, nei Tornei dilettanti: ha bscatenato una bufera di polemiche anche nel Viterbese.

Il nuovo decreto, infatti, prevede che la domenica possono scendere in campo solo le squadre che partecipano ai campionati regionali. In pratica le formazione di Terza categoria (15 squadre) e quelle iscritte ai campionati provinciali hanno sì la possibilità di fare gli allenamenti, con i distanziamenti e singolarmente, ma dovranno starsene a casa la domenica.Lo stop interesserà quindici formazioni Juniores, altrettante degli Allievi e ventiquattro della categoria Giovanissimi che hanno rimesso nell'armadio magliette e pantaloncini, in attesa di tempi migliori. In tutto saranno un migliaio di persone nella provincia di Viterbo a restare sul divano nei fine settimana.

«E' una mandrakata dice Ennio Cuccuini tecnico e direttore generale del Montefiascone - visto che i Giovanissimi provinciali non giocano, mentre quelli regionali sì. Vuol dire, che se giochi tra Viterbo e Montefiascone prendi il virus, a differenza se vai a giocare a Roma allora non lo prendi. Va sicuramente rivista questa norma».

Adriano Ruggero, coordinatore tecnico della scuola calcio della Fc Viterbo è contrariato. «Le nuove norme penalizzano i ragazzi, che non hanno più gli obiettivi domenicali e rischiano di interrompere l'attività. Non è un buon segnale per i giovani», rileva.Il presidente della Jfc di Civita Castellana,

Enzo Tribolati, è quanto meno irritato. «E' un provvedimento affrettato - dice perché se le strutture sono adeguate e messe in sicurezza, come lo sono, non vedo perché fermare questi ragazzi». Per Giulio D'Alessio direttore sportivo del Tuscania, è una follia. «Allora era meglio fermare tutto dice - perché che cambia tra uno che gioca nei regionali o nel provinciale? Forse sarebbe stato più giusto il contrario».

Non è che le società di Terza categoria siamo meno contrariate. Molte si stanno allenando da settembre e saranno costrette a fermarsi a due settimane dall'avvio.

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Il Messaggero