Fanello Women, la nuova squadra di calcio femminile. Il mister Corinti: "Allenarle è uno spasso"

Le Fanello Women
Di giorno commesse, impiegate o infermiere ma la sera calciatrici. Per ora due volte alla settimana, durante gli allenamenti. In attesa però di scendere in campo e sfidare...

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Di giorno commesse, impiegate o infermiere ma la sera calciatrici. Per ora due volte alla settimana, durante gli allenamenti. In attesa però di scendere in campo e sfidare le avversarie, con il prossimo avvio della stagione. Loro sono le Fanello Women, neo-squadra di calcio femminile nata con un piede nel Lazio e l’altro nell’Umbria: giocheranno nel campionato di Eccellenza in quest’ultima regione e la loro sede è Orvieto; si allenano però a Castiglione in Teverina e molte delle giocatrici sono di Graffignano e di Viterbo. Ad allenarle è Alessio Corinti.

Mister, come nasce l’idea di una squadra di calcio femminile?
“Un po’ per scherzo e un po’ per scommessa. Abbiamo già, con il presidente Silvio Corinti, una squadra maschile in Umbria. Poi, un giorno abbiamo pensato: perché non tentare di farne una anche femminile? L’Umbria è un po’ indietro su questo, rispetto ad esempio al Lazio”.

Il riscontro è stato positivo, però?
“Decisamente. Adesso siamo a 17 giocatrici ma molte ci hanno contattato per aderire. Alcune hanno problemi di lavoro ma vorrebbero unirsi. Ho risposto che una soluzione la troviamo, se sono interessate”.

Chi sono le Fanello?
“Sono donne che di giorno lavorano come commesse, anche nel mio supermercato. Ma anche impiegate, infermiere o altro. Molte sono del Viterbese: due del capoluogo e cinque di Graffignano”.

Come le avete coinvolte?
“Una ragazza di Viterbo, che è di origine brasiliana, giocava sin da piccola. Le ragazze di Graffignano, invece, in passato avevano una squadra di calcetto poi scioltasi. Per loro ha fatto da tramite il portiere della squadra maschile che è di Sipicciano”.

L’aspetto che da tecnico più l’ha colpita?
“La loro voglia di giocare. Quando facciamo gli allenamenti, in teoria dovrebbero durare un’ora e mezza. Ma quando io dico che per me è sufficiente loro vogliono continuare. E poi hanno fatto subito squadra nel vero senso della parola: sono un gruppo molto affiatato”.

L’età delle giocatrici?
“Più di 30 anni, tra i 35 e i 39. Qualcuna anche più grande si è fatta avanti perché incuriosita dal progetto. E dovreste vedere che grinta. A proposito: se qualcuna ha voglia di mettersi in gioco, ci contatti: ne saremo felici”.

La prima cosa che ha detto alle Fanelle?
“Che il nostro obiettivo è divertirci. Non ho detto: ‘Vogliamo vincere’. Piuttosto, il senso è fare qualcosa di diverso per stare bene insieme. Se poi arrivano i risultati, meglio”.

È facile trovare sponsor?


“Sinceramente no, non lo è nemmeno per la squadra maschile: negli ultimi anni, sta andando sempre peggio. Per ora ci mettiamo del nostro ma contiamo che, quando inizierà il campionato umbro che è regionale, qualcun altro si faccia avanti per darci un sostegno”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero