Bullicame, niente lavori. Ma nel giorno della protesta «come per miracolo riecco l'acqua»

Bullicame, niente lavori. Ma nel giorno della protesta «come per miracolo riecco l'acqua»
«Il Bullicame è nostro: fate il vostro dovere», «Riparate quello che avete rotto», «Anche Dante sarà arrabbiato». Gli uomini...

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«Il Bullicame è nostro: fate il vostro dovere», «Riparate quello che avete rotto», «Anche Dante sarà arrabbiato». Gli uomini sandwich hanno esposto questi cartelli prima davanti alla callara, che il sommo poeta ha citato nella Divina Commeria, poi davanti alle Terme Salus, della Gestervit. Ovvero la società che nel 2014 ha effettuato dei lavori sul pozzo San Valentino danneggiandolo e interferendo con la portata del Bullicame, da allora a secco.


La "Supplica pedestre", l'iniziativa di protesta organizzata da Giovanni Faperdue e Franco Marinelli, ha però riservato una sorpresa: la callara era piena fino al livello di sfioro, tanto da far gridare i due al «miracolo: si è stranamente riempita proprio dopo che siamo andati in giro per Viterbo col megafono – spiegano – dire che ci sarebbe stata la manifestazione».

L'acqua però è quella che arriva dal tubo, dai due già ribatezzato flebo, perché alimenta il sito morente con accanimento terapeutico. I due, insieme ai partecipanti, si sono poi spostati davanti alle Terme Salus, dove hanno di nuovo indossato i cartelli. E c'erano anche due candidati a sindaco: Filippo Rossi (Viva Viterbo) e Paola Celletti (Lavoro e beni comuni). «Bisogna garantire il diritto dei privati di fare impresa – dice Rossi - e quello della comunità di salvaguardare uno dei più grandi simboli della nostra storia». «Se si ottiene qualche risultato – commenta Celletti – è solo perché si muovono i cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero