Botte da orbi a Caprarola, prima l’aggressione e poi la vendetta sotto gli occhi dei carabinieri

Carabinieri
Prima l’aggressione e poi la vendetta sotto gli occhi dei carabinieri. Cinque persone martedì notte sono finite agli arresti con l’accusa di rissa. Si tratta di...

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Prima l’aggressione e poi la vendetta sotto gli occhi dei carabinieri. Cinque persone martedì notte sono finite agli arresti con l’accusa di rissa. Si tratta di due ragazzi residente a Caprarola, un giovane di origine albanese e padre e figlio marocchini.

Anche se a darsele, in via Carlo Marx nella cittadina sul lago di Vico, sarebbero stati molti di più. In base a quanto emerso ieri mattina durante la direttissima davanti al giudice Elisabetta Massini la prima aggressione sarebbe avvenuta quando un gruppo di ragazzi italiani avrebbe colpito l’albanese che poi sarebbe stato aiuto da padre e figlio marocchino. Aggressione però che non sarebbe stata vista dalle forze dell’ordine. I carabinieri, infatti, sarebbero arrivati sul posto chiamati proprio dalle prime vittime per denunciare l’accaduto.

Ma mentre i militari raccoglievano le testimonianze sarebbe arrivata un’auto con 4 ragazzi a bordo. L’albanese e i due marocchini avrebbero iniziato a gridare: «Sono loro che ci hanno aggredito». I carabinieri sono così andati verso i ragazzi, che nel frattempo erano scesi dall’auto. Alla vista dei giovani le prime tre vittima avrebbero iniziato ad aggredirli. Colpendoli “per vendetta” proprio sotto gli occhi dei carabinieri. Nel tentativo di separare i due gruppi contrapposti sarebbero stati colpiti anche alcuni militari. Ieri mattina durante l’udienza nessuno avrebbe spiegato le ragione di tale violenza.

La giudice al termine non ha convalidato l’arresto per rissa per i ragazzi italiani, considerando che le avrebbero prese davanti ai carabinieri senza partecipare. Mentre è stato convalidato l’arresto, ma solo per lesioni, per i restanti tre coinvolti. Sulla prima aggressione invece continuano le indagini della procura di Viterbo.

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Il Messaggero