Santa Rosa, Bonucci sotto col ciuffo: sarà Facchino onorario, il primo della storia

Santa Rosa, Bonucci sotto col ciuffo: sarà Facchino onorario, il primo della storia
E' viterbese doc, essendo cresciuto a Pianoscarano. E ogni tre settembre dai social ha sempre un pensiero per la festa di Santa Rosa. Adesso il Sodalizio dei Facchini ha...

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E' viterbese doc, essendo cresciuto a Pianoscarano. E ogni tre settembre dai social ha sempre un pensiero per la festa di Santa Rosa. Adesso il Sodalizio dei Facchini ha pensato a qualcosa di speciale per lui. Loro che portano in alto la santa, rendono omaggio a lui che in alto porta i colori e la città. Leonardo Bonucci, difensore della Juventus e dell'Italia col vizio del gol, sarà nominato Facchino onorario.


Un riconoscimento mai concesso finora, segno del legame reciproco tra l'atleta, Viterbo e gli stessi Facchini. Ancora da stabilire come e quando verrà organizzata la cerimonia, se prima o dopo il Trasporto. Ma l'importante è che il Sodalizio del presidente Massimo Mecarini e il campione su questo siano "tutti de 'n sentimento".

Bonucci il riconoscimento lo ha vinto sul campo. Basti monitorare il suo profilo ufficiale Facebook ogni volta che arriva la festa, ma non solo. Ecco un paio di esempi. E' il 3 settembre 2010, l'Italia gioca contro l'Estonia e lui segna. «Durante la partita - spiega dopo il triplice fischio - a Viterbo c'era il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Forse qualcuno da lassù mi ha aiutato. Per noi Santa Rosa è importantissima».


Oppure ecco il post del 3 settembre 2012, un vero e proprio manifesto della viterbesità. «Chi non ha mai visto il Trasporto non può capire cosa si vive, l'adrenalina che si prova a vedere questo momento magico, la spettacolarità dell'evento. Per noi viterbesi è "il giorno", famiglie riunite per le vie del centro pronte ad immortalare questo momento unico, bimbi che guardano con aria sorpresa questo immenso "campanile mobile", il cuore di migliaia di persone che batte a mille durante il "sollevate e fermi". Sensazioni, emozioni uniche. Onore a chi soffre sotto questa Macchina per portare in alto la nostra patrona. Evviva i Facchini, evviva Santa Rosa! Purtroppo nn potrò godermi questo spettacolo di persona, ma con il cuore ci sono. Un abbraccio a tutti i viterbesi: fiero e orgoglioso di essere uno di loro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero