Bomba carta contro la sezione di Casapound: pericolosa escalation dopo l'aggressione al giovane a Vignanello

La porta danneggiata dallo scoppio
Una bomba carta è esplosa la notte scorsa davanti alla porta della sezione di Casapound Cimini, a Vallerano, provocando danni all'ingresso della struttura....

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Una bomba carta è esplosa la notte scorsa davanti alla porta della sezione di Casapound Cimini, a Vallerano, provocando danni all'ingresso della struttura. Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri, ma appare chiara la motivazione politica del gesto criminoso.


L'episodio arriva a sette giorni dall'aggressione al giovane nel limitrofo paese di Vignanello, che ha visto vittima un ragazzo di 24 anni proprio di Vallerano, picchiato perchè reo di aver postato su facebook un commento in una pagina satirica che prendeva in giro proprio Casapound.

L'aggressione aveva suscitato la «ferma condanna» dai tre Comuni dell'area cimina - Canepina, Vallerano e Vignanello - e l'annuncio di una manifestazone. Nei giorni scorsi poi sia il Partito democratico di Viterbo che partiti, movimenti e sindacati della vicina Civita Castellana -  Sinistra Italiana, Circolo Rifondazione comunista, Filctem Cgil, Usb e Arci - avevano espresso «massima solidarietà al ragazzo aggredito, vittima di un atto così vigliacco, di un’aggressione in stile fascista, che deve far pensare a quanto poco si è fatto e quanto molto invece si deve fare per impedire il rigurgito e la diffusione di ideologie criminali».

Da parte loro quelli di Csapound parlano di «ennesimo atto terroristico antifascista contro di noi, con un ordigno piazzato sotto la nostra sede dei Cimini. La bomba ha danneggiato il robusto portone in ferro d'entrata ed avrebbe potuto anche mutilare o uccidere chiunque fosse passato di lì. Tutto questo avviene in seguito al clima di tensione ed odio politico creato nei nostri confronti da testate giornalistiche e programmi televisivi locali e nazionali, così come dalle amministrazioni comunali limitrofe, per i fatti di sabato 11 febbraio».

Da qui la richiesta a istituzioni e stampa: «Pretendiamo a questo punto, con la stessa convinzione e la stessa foga, una presa di posizione da parte delle giunte comunali del nostro paese e dei paesi vicini, dei giornali e delle televisioni locali e nazionali che attaccano pretestuosamente, la nostra organizzazione da tempo, instillando nei nostri confronti un clima d'odio e sberleffo continuo», dicono Alessandro Mereu, responsabile provinciale, e

Jacopo Polidori, responsabile Cimini per Caasapound.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero