Geotermia, si allarga il fronte del no. Intanto, i comitati preparano altri ricorsi

Le proteste contro la geotermia
Nella battaglia contro la geotermia scende in campo anche l’Accademia Kronos. Il direttore generale dell’associazione, Ennio La Malfa, scrive a Paolo Dottarelli e...

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Nella battaglia contro la geotermia scende in campo anche l’Accademia Kronos. Il direttore generale dell’associazione, Ennio La Malfa, scrive a Paolo Dottarelli e Angelo Ghinassi, sindaci rispettivamente di Bolsena e Acquapendente, per manifestare la vicinanza alle iniziative intraprese da un nutrito gruppo di amministratori locali (30 in totale tra Viterbese e Ternano) per arrestare l’installazione di impianti (una sessanitna, in totale) intorno al bacino del lago di Bolsena.


La premessa non è di poco conto: «Siamo da anni impegnati – scrive La Malfa - nell’incentivare la produzione di energia dalle rinnovabili anziché dai combustibili fossili, ma con un particolare distinguo», è l’incipit della lettera inviata. «Diciamo – spiega - no alle centrali geotermiche in aree vulcaniche o comunque a rischio sismico, no al fotovoltaico collocato direttamente sul suolo coltivabile, no all’eolico in zone con comprovata carenza di vento. Al di là di ciò, sosteniamo con convinzione progetti sulle rinnovabili purché rispettosi dell’ambiente e della salute umana”.

Insomma, quello di Accademia Kronos non è un no a priori ma contestualizzato. “Nel caso della geotermia nell’Alta Tuscia, dimostrammo già a suo tempo forti perplessità, anche a seguito di una cospicua letteratura scientifica che – ricorda il direttore - dimostra la pericolosità del processo di perforazione della roccia profonda e il possibile collegamento con terremoti locali anche di forte intensità”.


E non si è arrestato nemmeno col coronavirus l’impegno dei cittadini che si oppongono alle trivellazioni. Come quelli che fanno capo al Comitato per la Difesa della salute e del territorio, rappresentanti da Fausto Carotenuto: “A breve riprenderemo con le assemblee sul territorio, nel frattempo stiamo seguendo con attenzioni i ricorsi presentati dai sindaci e ne stiamo preparando altri come privati, sempre sostenuti da scienziati. Di sicuro – commenta – ci conforta che 30 amministratori di diversi schieramenti siano tutti uniti e concordi nella battaglia. Restiamo invece delusi dai partiti e chiediamo al Governo di rivedere la votazione sulla Via, la valutazione di impatto ambientale”. Intanto, il senatore Francesco Battistoni esprime la sua solidarietà a Ghinassi, dopo le minacce ricevute da Diego Righini, manager della società che ha presentato il progetto di Torre Alfina e Castel Giorgio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero