Bollette Talete, «tutto regolare»

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Ok, il prezzo è giusto. «Le fatture sono corrette: nei casi di importi elevati una spiegazione cè. E non si tratta certo di un errore», difende a spada tratta loperato degli uffici il direttore generale di Talete, Alessandro Fraschetti. Due i motivi allorigine di conti più salati del solito. Innanzitutto, il conguaglio. «Le bollette che stanno arrivando sono calcolate sulle letture effettive, non sugli acconti. Ogni due fatturazioni, ne può arrivare una più alta proprio perché registra i volumi realmente consumati. Visto poi che si riferiscono al periodo estivo, i metri cubi sono più alti», spiega Fraschetti. A contribuire ai rincari, lapplicazione della tariffa maggiorata del 7,6%, approvata dallassemblea dei soci ed entrata in vigore da gennaio. «Ma, su un consumo medio di 300 euro a famiglia - chiarisce - questa nuova tariffazione incide comunque per appena 20 euro lanno». La seconda causa degli aumenti è dovuta al deposito cauzionale. «Chiariamo subito - esordisce il dg - che non si tratta di soldi che tratteniamo noi: saranno restituiti in caso di chiusura dellutenza. Poi, è la legge che prevede questa forma di garanzia per chi non ha la domiciliazione bancaria: è così per tutti i servizi a rete». Quello che è successo è semplice: la cifra è stata applicata in bolletta per la prima volta agli utenti dei Comuni presi in carico e che prima non la applicavano. Per loro, la spesa media è di 50 euro. Per gli altri, è stata ricalcolata: se prima infatti il deposito era forfettario, ora è diventato bilanciato in base ai consumi. Alcuni, quindi, ci hanno persino guadagnato, vedendosi scalare soldi sul totale da pagare. Rispetto ai disagi degli utenti che si rivolgono agli uffici, Fraschetti chiarisce: «Questanno, a causa della fatturazione elettronica, le prime bollette sono partite in ritardo. Per chiudere lanno, anziché su tre mesi abbiamo dovuto concentrare i 31 comuni pressoché in contemporanea: se prima una media di 5mila cittadini si rivolgevano agli sportelli in un trimestre, ora lo fanno in pochi giorni. Abbiamo persino aumentato il personale, nel limite delle disponibilità». Infine, smentisce Adiconsum: «Mai applicato il deposito a chi ha la domiciliazione».
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Il Messaggero