Quasi due milioni di euro per i più piccoli abitanti di Blera. Ammonta a 1.945.040,11 euro il finanziamento che il Comune amministrato da Nicola Mazzarella ha ottenuto da un apposito bando del Pnrr. “Eravamo in graduatoria ma con riserva: serviva una integrazione alla documentazione presentata. Abbiamo inviato tutto e ora è ufficiale: potremo riqualificare ex Consorzio Agrario, posizionato in Via Umberto I, sulla strada di accesso al nostro paese”.

Al suo posto sorgerà un asilo nido insieme a servizi integrativi consistenti in una ludoteca, un centro di aggregazione polifunzionale e una sala proiezioni-conferenze. “Il progetto – spiega il primo cittadino - prevedrà la demolizione della struttura esistente e la ricostruzione di un edificio innovativo, sicuro, sostenibile, accogliente e adeguato alle più recenti concezioni dello sviluppo e della crescita dei bambini, utilizzando moderni criteri per la progettazione degli spazi e delle dotazioni interne. L’idea dalla quale siamo partiti è quella di regalare ai nostri bambini uno spazio ideale nel quale poter crescere e di supportare le nostre famiglie”. L’unica porzione dell’immobile esistente che verrà risparmiata è quella occupata dalle sedi della banda musicale e dell’associazione del volontariato. Tempi strettissimi per la realizzazione: entro il 31 marzo l’assegnazione dei lavori ed entro il 2026 la loro ultimazione. “Ma contiamo di fare prima”, è l’obiettivo del Comune. 

Sono molti i progetti in cantiere per un paese che punta a migliorare la qualità delle vita dei propri abitanti. Oltre al nido, dal Pnrr arrivano i fondi per consolidarla rupe (650mila euro) e rifare la strada per Civitella Cesi (300mila euro). Ci sono poi 500 mila euro per la viabilità, 499 per la rupe della frazione di Civitella, 395mila per la pavimentazione del centro storico, 800 mila euro dalla Provincia per il ponte (con ulteriori risorse in arrivo), 1.850.000 per la scuola primaria lesionata dal sisma del 2016.

Circa 7milioni di euro, in totale. “Tutto merito della squadra di 8 consiglieri che lavorano come fossero dipendenti del Comune e dei dipendenti stessi”, conclude Mazzarella.