Ricordi, storie e memorie, politica e canzoni. È una lunga serata quella ordinata nel programma del festival Caffeina per questa sera, con centro di gravità nel...
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E' qui che si rivedrà Fausto Bertinotti (ore 20,30) per presentare, con l'autore, il romanzo di Giancarlo Torricelli “Quando c'erano le lucciole”. L'ex presidente della Camera, anche ex sindacalista della Cgil ed ex segretario di Rifondazione comunista (si è ritirato poi dalla politica nel 2008), oltre che autore di numerosi saggi, ha scritto la prefazione al volume di Torricelli. Nel quale si parla del borgo di Bassano Romano, suo luogo di origine. In particolare l'autore corre tra i ricordi del padre, rimettendo insieme pezzi di storia vissuta e sentimenti, più autentici che mai nel paese che negli anni ha perso molta originalità.
«La ricerca confusa di un filo rosso che riporta a mio padre ha detto Torricelli - ha i segni di un bisogno, ingiustamente mutilato per la morte prematura. Dedico questo romanzo a mio padre, per quello che ha rappresentato per me. E a Bassano Romano, alle vecchie identità che faticano ad abbracciare le nuove. Il senso metaforico della piazza si è sgretolato, sono scomparsi i luoghi di aggregazione. Colpa dell'isolamento, dell'avvento dei social network, responsabili di una comunicazione artificiale».
Subito dopo questa presentazione il cortile vedrà sul palco Luca Beatrice (con la chitarra di Giancarlo Necciari) per illustrare il suo libro Canzoni d'amore. Un vero e proprio diario della musica, ma anche della storia, italiana dal 1960 al 2016. Ogni anno un brano, d'amore quasi sempre ma non solo, con approfondimenti e narrazioni legati al vasto mondo della discografia, dalla meno recente a quella contemporanea: non per niente Beatrice, in questa colonna sonora di un'esistenza, parte con Gino Paoli per arrivare, dopo pagine di note e parole, a Marracash.
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Il Messaggero