Barca si rovescia in mare, morti gli amici pescatori

Montalto di Castro
Riversi nella sabbia a millecinquecento metri di distanza l’uno dall’altro. Così sono stati trovati i corpi di Roberto D’Ascenzi di Montalto di Castro e...

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Riversi nella sabbia a millecinquecento metri di distanza l’uno dall’altro. Così sono stati trovati i corpi di Roberto D’Ascenzi di Montalto di Castro e Emiliano Brinchi di Capodimonte. I due amici lunedì notte era usciti in barca per una pesca notturna. L’ennesima nottata passata insieme, come ne avevano fatte tante. Quella barca di legno però non è riuscita a riportarli a riva ancora in vita. 

Brinchi e D’Ascenzi, di 57 anni il primo di 60 il secondo, sono stati ritrovati cadavere ieri mattina, poco prima dell’ora di pranzo. sul litorale di Montalto di Castro. A scoprire la tragedia alcuni passanti che per caso hanno visto il corpo senza vita sulla sabbia. Subito è state allertate le forze dell’ordine e sul posto sono intervenuti la Capitaneria di porto, i carabinieri di Montalto di Castro, il 118, la protezione civile e ovviamente il magistrato della Procura di Civitavecchia. 
Il primo ritrovamento è quello scoperto lungo il tratto di spiaggia poco più a sud delle Murelle. Qui gli investigatori hanno subito identificato il sessantenne Roberto D’Ascenzi, conosciutissimo in paese. Appassionato di caccia e pesca per tutti “La volpe”. E subito è arrivata la notizia che la vittima la notte precedente era uscita in mare e non lo aveva fatto da solo. 
«Sulla base delle informazioni raccolte sul posto - spiega la Capitaneria di porto - si appurava che l’uomo era uscito nella notte precedente, in compagnia di una seconda persona, per una battuta di pesca a bordo di una piccola unità a remi. La sala operativa della guardia costiera di Civitavecchia ha disposto l’immediata uscita delle unità navali dipendenti per la conseguente ricerca in mare e nel contempo una pattuglia di terra ha effettuato un’accurata ricognizione lungo il tratto di litorale interessato. Il centro di coordinamento di soccorso della direzione marittima – sottolineano ancora -, ha richiesto anche l’impiego di un elicottero dei vigili del fuoco di Viterbo pronto ad alzarsi in volo per l’avvistamento dall’alto del disperso». E nemmeno un’ora dopo il primo ritrovamento è stato scoperto il corpo senza vita di Emiliano Brinchi. Era sulla spiaggia a un chilometro e mezzo di distanza dall’amico. E’ ancora presto per stabilire la dinamica dell’incidente ma le ipotesi sul tavolo degli inquirenti sarebbero due. Anche se all’appello manca ancora la barca, che non sarebbe stata trovata. 
La prima ipotesi è che le due vittime avrebbero urtato accidentalmente scogli rasenti le acque. Il buio avrebbe nascosto l’ostacolo e per la piccola imbarcazione di legno non ci sarebbe stato niente da fare. Uno scontro che li avrebbe fatti cadere in acqua e annegare. La seconda ipotesi è quella di uno scontro con un’altra imbarcazione. Ipotesi a cui stanno lavorandogli inquirenti per ricostruire le dinamiche di quanto accaduto. 

Nella serata di ieri davanti alla spiaggia del ritrovamento è arrivato anche il medico legale per l’ispezione dei corpi, che avrebbero presentato diverse fratture, che sembrerebbero compatibili con un urto contro gli scogli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero