Covid, a Bagnoregio 105 suore positive restano barricate in convento

Covid, 105 suore positive restano barricate in convento a Bagnoregio
A Bagnoregio 105 suore del Monastero di San Francesco sono risultate positive ai test Covid-19 e sono ora barricate all'interno della struttura monastica....

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A Bagnoregio 105 suore del Monastero di San Francesco sono risultate positive ai test Covid-19 e sono ora barricate all'interno della struttura monastica. «Vedremo nei prossimi giorni, potrebbero esserci nuove positive che magari oggi non hanno ancora nessun sintomo», dichiara Luca Profili, sindaco di Bagnoregio, che non nasconde come il focolaio all’interno del Convento di San Francesco potrebbe presto crescere.

Dopo la prima suora positiva scoperta sabato, ieri la Asl ha ultimato i tamponi molecolari su tutte le 114 sorelle presenti. Per ora, sono risultate contagiate ben 105. Ma già oggi il numero rischia di aumentare per la comunicazione degli ultimi test che sono stati refertati ieri nel pomeriggio.

«Stiamo bene e preghiamo affinché tutto si risolva». Lo fanno sapere le suore del convento di San Francesco di Bagnoregio, da sabato scorso barricate nel monastero del viterbese dopo che la positività di una suora al coronavirus si è propagata a macchia di leopardo.

A fare il punto della situazione con l'Adnkronos è il sindaco Luca Profili. «Sono ragazze che provengono da tutto il mondo. Molte di loro sono del Sudamerica, con diversità di culture. Hanno qualche linea di febbre - spiega -e qualcuna ha perso il gusto e l'olfatto. Certo con oggi stiamo a 105 positive su 114. Ecco perché ho firmato una ordinanza che vieta l'entrata e l'uscita dal convento, tassativi». 

«Le attività di screening sono ancora in corso», confermano infatti dall’unita di crisi della Regione Lazio. Ieri, sempre nel paese della Teverina, un altro caso non legato alla struttura religiosa.

Una situazione preoccupante ma che per ora non dovrebbe trasformare la cittadina in zona rossa. «La decisione eventualmente spetta alla Regione. Ma al momento non ci sono i presupposti. Il focolaio è circoscritto all’interno del convento e le suore, quasi tutte di giovane età, non avevano grossi rapporti con l’esterno», tranquillizza il sindaco. Per avere un quadro preciso, i sanitari stanno comunque ricostruendo puntualmente la catena di contatti delle sorelle e sono in corso approfondimenti in alcuni istituti religiosi dell’area nord del Viterbese. Rispetto alla situazione all’interno del monastero, le suore – in larga maggioranza tra i 20 e i 40 anni – sono in buone condizioni di salute.

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Per prendersene cura, già da ieri sera il locale comitato della Croce Rossa Italiana, dopo aver stabilito i dettagli insieme a Profili, ha avviato le operazioni di approvvigionamento di viveri, medicinali e prodotti per l’igiene. Un compito non semplice visto il numero di sorelle da assistere dentro la struttura. Non si tratta, in ogni caso, del primo cluster nei conventi del Viterbese: il più numeroso, che ha coinvolto circa 70 suore, era stato quello delle trappiste di Vitorchiano, altri casi sono stati registrati al monastero dei Cappuccini di Viterbo e nel seminario di Montefiascone.

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Il Messaggero