Aumento dei reati e sicurezza, il prefetto: più attenzione a ndrangheta e famiglie dei reclusi al 41 bis

Il carcere di Mammagialla
«L'incremento dei reati nel Viterbese? Dovuto a fatti locali avvenuti a Tarquinia e in un altro comune. Si tratta soprattutto di denunce per furti, anche commessi...

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«L'incremento dei reati nel Viterbese? Dovuto a fatti locali avvenuti a Tarquinia e in un altro comune. Si tratta soprattutto di denunce per furti, anche commessi altrove. A ciò va aggiungo il problema storico: la presenza di una cinquantina di reclusi in regime di 41 bis a Mammagialla con familiari al seguito». Questa la spiegazione che il prefetto Giovanni Bruno ha dato, ieri mattina, ai senatori del Partito democratico Bruno Astorre e Luigi Zanda.


I parlamentari avevano chiesto un incontro il 10 maggio per affrontare il nodo sicurezza. «Il prefetto - racconta Astorre - è stato molto gentile. Ci ha consegnato un rapporto redatto insieme alle forze dell'ordine, secondo cui mentre in Italia vengono commessi 1.200 reati ogni 100mila abitanti, nel Viterbese si scende a 1.000. Nonostante ciò, io e Zanda abbiano ribadito la nostra preoccupazione, raccomandando massima vigilanza del territorio e coordinamento con le forze dell'ordine. Su questo, siamo stati rassicurati: carabinieri, polizia e guardia di finanza collaborano costantemente anche con la prefettura».

Un aspetto, sugli altri, spicca: «Lo spaccio di droga - continua il senatore, segretario del Pd laziale - ha raggiunto livelli allarmanti, dietro ai quali si nascondono catene delinquenziali. Soprattutto la cocaina nella Tuscia è una piaga da combattere con la repressione, ma anche con un diverso approccio educativo».

Astorre ha poi sottolineato la necessità di «monitore il litorale viterbese dove, come nel resto del Lazio, c'è il rischio di infiltrazioni della ndrangheta che, tramite prestanome, rileva ristoranti, alberghi e stabilimenti in crisi». Bruno ha confermato che i carabinieri stanno svolgendo indagini in tal senso. Quindi, il senatore dem ha ricordato gli episodi di violenza e le intimidazioni di cui sono protagonisti i militanti di Casapound. «Il prefetto ci ha rassicurati: le forze dell'ordine sanno chi sono e li tengono sotto controllo», conferma Astorre.


Infine, una postilla: «Gli abbiamo raccomandato di essere e apparire neutrale. Va bene portare il saluto istituzionale quando sul territorio arrivano membri del Governo, ma la partecipazione a iniziative elettorali andrebbe evitata. Dovrebbe essere il ministro dell'Interno a pretenderlo dai rappresentanti delle istituzioni. Ma Salvini non dimostra questa sensibilità. Che almeno - conclude - ce l'abbia il prefetto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero