Assunzioni di docenti e ricercatori, l'Università della Tuscia scommette sui giovani

Viterbo: S. Maria in Gradi, chiostro medievale
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Sei dipartimenti con 14 corsi di laurea triennali; 14 di laurea magistrale; due corsi a ciclo unico (Ingegneria industriale e Conservazione e restauro dei beni culturali, entrambi di durata quinquennale), sette dottorati di ricerca, master di I e II livello, la scuola di specializzazione in professioni legali. Sono i numeri notevoli dell’Università degli studi della Tuscia alla vigilia dell’apertura dell’anno accademico 2017/2018.

 
Il 37° anno di vita dell’ateneo dalla fondazione perseguirà un obiettivo su tutti: fare largo ai giovani. L’annuncio è venuto ieri mattina, nella sede del complesso monumentale di Santa Maria in Gradi,  dal rettore Alessandro Ruggieri e dalla pro-rettrice vicaria Anna Maria Fausto. “L’intento – ha sottolineato il magnifico – è rafforzare e insieme ringiovanire il corpo docente. Il capitolo reclutamento è stato già affrontato positivamente negli ultimi dodici mesi, con l’assunzione di 16 ricercatori a tempo determinato (tra tipologie A e B) e due professori ordinari per coprire gli insegnamenti di matematica e pedagogia”.
 
La campagna “giovani reclutati” ovvero, per utilizzare una definizione di Ruggieri, “gente fresca”, proseguirà nei prossimi mesi in virtù di specifiche risorse del ministero Istruzione, università e ricerca (Miur), cofinanziate dalla stessa Unitus “per impegnarli a Viterbo ed evitare che le migliori energie se ne vadano all’estero”.
 
Se il reclutamento è in cima alle aspirazioni della governance accademica, orgogliosa di confermare un bilancio sempre in pareggio, sullo stesso piano vengono collocati anche i servizi agli studenti. Partendo, per fare un esempio che Ruggieri ha raccontato non senza emozione, dalla inedita cerimonia di consegna dei diplomi di laurea, che assume una connotazione che “rafforza il senso di appartenenza di studenti e docenti della nostra comunità scientifica”, sicché la festa è partecipata, apprezzata e lodata, non solo dai laureandi (che ricevono il frutto del loro studio direttamente dal rettore) ma anche dalle rispettive famiglie.
 
Altri fiori all’occhiello: tenere l’importo delle tasse nella fascia medio-bassa; gli accordi con tutti gli istituti superiori per attività di orientamento e progetti di alternanza scuola-lavoro, sottoscritti con 42 soggetti a favore di 1.500 studenti; la distribuzione di borse di studio “a studenti meritevoli” (per un importo complessivo di 1,5 milioni) per la cura e la gestione delle diverse modalità di comunicazione (sito web, radio, video etc.) affiancando il personale tecnico-amministrativo interno; la dotazione a tutti gli iscritti di una casella di posta elettronica.
 

Il capitolo criticità è dominato dai trasporti. Quelli macro: “se avessimo collegamenti efficienti e rapidi da e per Roma – rileva il magnifico – avremmo non meno di 500 iscritti in più”. Ma anche quelli micro: in attesa che la Francigena preveda un collegamento da Porta Romana al campus di Riello, l’università si è dotata di un bus navetta elettrico che fa la spola tra le diverse sedi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero